Mas. Cic., Il Tempo 27/12/2013, 27 dicembre 2013
SE LA DIFFERENZA LA FA IL PESCAGGIO CIVITAVECCHIA PARTE IN POLE
Una guerra tra poveri. E pure di sinistra. Perché, a pensarci bene, c’erano tutti i presupposti per portare la Concordia a Civitavecchia con una collaborazione tra comuni, province e regioni. Tutte rosse. Rosso il governatore toscano (Enrico Rossi), rosso il collega laziale (Nicola Zingaretti), rossi i sindaci di Piombino (Gianni Anselmi) e quello di Civitavecchia, Pietro Tidei, che però è stato mandato a casa con tre anni e mezzo d’anticipo e non potrà più mettere bocca sull’affaire. Ad alimentare la bagarre proprio Tidei che, in cerca di visibilità, ha sponsorizzato il porto di Civitavecchia scavalcando il presidente dell’Ente, per poi fare marcia indietro tendendo la mano a Piombino per una collaborazione tra le due città coinvolgento le maestranze toscane nell’operazione. Infine, sempre Tidei, ha criticato aspramente Costa Crociere di usare Civitavecchia come porto principale senza dare nulla in cambio, dimenticando che proprio Costa è stata la prima, sotto la gestione Moscherini, ad accostare le sue navi in quello che diventerà il principale porto del Mediterraneo per movimento crocieristico. In realtà, qualche distinsione tra i politici va fatta, visto che Zingaretti ha usato i guanti bianchi rimettendosi nelle mani del Governo auspicando una scelta italiana, in linea con il presidente dell’Authority Pasqualino Monti che dal canto suo si dice «pronto ad ospitare la Costa Concordia, qualora si decidesse di trasportarla qui - spiega - Dal punto di vista operativo, disponiamo di fondali e spazi necessari e nel Piano Triennale delle Opere approvato è già prevista la realizzazione di un bacino di carenaggio per le grandi navi. Si tratta di lavori che possono essere eseguiti in breve tempo, compatibilmente con il cronoprogramma definito per lo spostamento della nave dal Giglio. Noi abbiamo fatto i nostri passi. Vedremo, fermo restando che l’obiettivo principale di Assoporti è quello di tenere la Concordia in Italia».
La stessa Genova è pronta a giocarsi la partita anche se il vero problema sarà di adeguare il fondale sia nel bacino che all’imboccatuira del porto. Ma anche Genova c’è e come tutti gli altri porti interessati pronta a giocarsi la commessa. A favore dell’Italia giocano fattori geografici, a favore dei porti turchi i costi più bassi. Civitavecchia ha già messo in campo un gruppo d’imprese specifico. Verrebbe da dire il futuro è adesso. Basta che niente e nessuno snaturi questa volontà.
Mas. Cic.