Roberto Da Rin, Il Sole 24 Ore 27/12/2013, 27 dicembre 2013
SI CHIAMA «PORK SPENDING» UN INSACCATO PER LE LOBBIES
Questo sì, quando si parla di "risparmio" delle famiglie ci sono Paesi più virtuosi e altri più viziosi. Quando invece si parla di "spesa", tra i corridoi dei Parlamenti di mezzo mondo, allora i virtuosi sono rarissimi. Forse forse non si salva nessuno.
Sono in tanti a reclamare "una porzione del porco", in senso figurato ma non tanto. La forma espressiva che si usa negli Stati Uniti è "pork spending" e indica le tangenti che finiscono nelle Leggi finanziarie. Per una volta potremmo persino dire di esser meno ipocriti degli americani che non le chiamano "tangenti" ma "goodies & gifts", regalie. Un eufemismo che cambia di poco la sostanza dell’elargizione.
Le lobbies e i poteri forti presidiano gli uffici parlamentari in cui si definiscono le linee guida delle Leggi finanziarie ed esigono tangenti per i loro committenti: grandi società, gruppi industriali. Ma anche piccole corporazioni, albi professionali.
Ecco gli esempi più eclatanti, in diretta dagli Stati Uniti, relativi al 2013. I rifinanziamenti di opere infrastrutturali, già approvati, sono forse lo spreco più ricorrente: la maxitangente del Kentucky, 2,2 miliardi di dollari per una diga per cui erano stati preventivati 775 milioni di dollari, è menzionata con più frequenza.
La più bizzarra è quella denominata "sussidio alla vedova". Una storia che pare ripescata da un trattato di feudalesimo medioevale, in un immaginario capitolo sulle guarentigie familistiche. Invece no, è roba dei giorni nostri. Eccola: la morte del senatore Frank Lautenberg, 89 primavere, e una lunghissima militanza al Senato, 30 anni di onorata carriera, è stato un evento certamente luttuoso. Che però i suoi familiari hanno saputo superare, non solo dal punto di vista emotivo, ma anche da quello patrimoniale: il senatore ha infatti lasciato agli eredi un tesoretto di 59milioni di dollari. Ebbene, nessuno avrebbe immaginato uno stanziamento governativo, a beneficio della vedova, la signora Bonnie, di 174mila dollari.
Un altro episodio, forse meno dispendioso, ma interessante dal punto di vista aneddotico, è quello che ha fatto seguito alla crisi finanziaria, al rischio default, degli Stati Uniti. Tre mesi fa, giorno più, giorno meno, alcuni grandi parchi americani sono stati chiusi, in conseguenza della mancanza di risorse per pagare gli stipendi ai dipendenti. Il "Pork spending" ha rimediato foraggiando le amministrazioni dei Parchi con il rimborso di "ingressi presunti di visitatori presunti", duranti i giorni della serrata.
I soprusi ai danni dei cittadini americani sono tanto palesi che il senatore repubblicano John McCain, ex candidato presidenziale, battuto da Barack Obama, ha denunciato un "pork spending" da 2,8 miliardi di dollari per "migliorare la navigazione del fiume Ohio", con un sistema di "chiuse" che McCain ha definito «bizzarre e quanto meno inusuali». E infine ha stigmatizzato il percorso politico, per nulla trasparente, che le ha autorizzate. Esaltando il cinismo di alcuni esponenti politici americani a svantaggio dei cittadini.
Sempre nelle Americhe, ma stavolta più a Sud, i reintegri, nelle Leggi finanziarie non sono meno stravaganti.
I tagli alle spese militari, di alcuni Paesi soci del famigerato Plan Condor (quello del patto militare tra Brasile, Uruguay, Cile, Argentina, Paraguay) mirato a combattere e uccidere gli avversari politici, poi desaparecidos, sono stati compensati da benefit ai militari più in vista. Mentre in Cile la famosa "riforma delle pensioni" degli anni ’90, ha beneficiato i finanzieri e penalizzato i pensionati che la pensione non la ricevevano. Sulle spalle dell’erario, quindi, la riforma beffa che ha arricchito gli speculatori finanziari e imbrogliato i lavoratori.