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 2013  dicembre 27 Venerdì calendario

BASTA COL GERGO TECNICO È L’ORA DELLA CHIAREZZA


I grandi capi delle aziende hanno davvero bisogno di tutto questo gergo tecnico per spostare l’ago della bilancia durante la giornata degli investitori o le riunioni dei vertici? In effetti, queste caratteristiche sembrerebbero far intrinsecamente parte del Dna delle aziende, ma la grande importanza data ai termini più in voga è davvero irrinunciabile? Unitevi a Breakingviews, il vostro fornitore di fiducia di analisi finanziarie, per un’inchiesta approfondita.
L’analisi di 15 anni di comunicati stampa aziendali, e un decennio o giù di lì di conferenze, ha dimostrato che alcune espressioni si stanno affermando sempre più. E parole come “visionario” e “disturbatore” hanno sorprendentemente assunto un connotato positivo. Ad ogni modo, i controesempi hanno subito un netto calo.
Se l’intenzione è quella di impressionare con il linguaggio, oggi le opportunità di farlo sono molte. Ma attenzione a non esagerare. Molte frasi fatte, in fin dei conti, potrebbero essere state sfruttate al punto di divenire controproducenti.
Alcune espressioni sono state eclissate dai sinonimi. E oggi il “pedigree” non significa più essere il “top di categoria”. E il paradigma è cambiato: infatti, i cambiamenti di paradigma del passato sono ciò che oggi modifica veramente le regole del gioco. Altri termini mostrano semplicemente un momentaneo andamento negativo. “Win-win”, ad esempio, è in declino. “Tempesta perfetta” fa tanto 2008. E solamente un boom di fusioni e acquisizioni potrebbe rilanciare l’importanza della “sinergia”.
Dunque, si raccomanda di scavare più a fondo per ricercare una maggiore “granularità”. Lo scenario peggiore è quello di un impatto “subottimale” sul “personal brand equity”. Ma forse c’è un’alternativa. Ridimensionare il lessico e abbandonare i tecnicismi da addetti ai lavori.
Se si vuol veramente risaltare nella massa, la parola d’ordine è semplificare. E utilizzare un linguaggio nuovo e comprensibile.
[QUENTIN WEBB]


(Traduzione a cura dello Studio Melchior)