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 2013  dicembre 27 Venerdì calendario

A WALL STREET SI COVA IL PROSSIMO SCANDALO DELL’ALTA FINANZA


Ai detrattori di Wall Street serve un nuovo nemico. Goldman Sachs, infatti, da quando il suo amministratore delegato, Lloyd Blankfein, è stato convocato dai regolatori a Capitol Hill, e dopo l’accordo da 550 milioni di dollari strappato alla banca qualche anno fa, è riuscita a risollevare la propria reputazione. Le accuse mosse contro il numero uno di JpMorgan, Jamie Dimon, faticano a reggere. Steve Cohen, il mago di Oz dei fondi hedge, si sta leccando le ferite legali. La cultura dell’ingordigia che ha dominato la finanza degli ultimi anni non durerà a lungo.
Sebbene Bernie Madoff, un altro “super cattivo”, sia dietro le sbarre, da allora sono stati pochi i finanzieri che hanno rischiato di fare la stessa fine a causa del ruolo giocato nella crisi del 2008. Con il governo americano che dà ancora la caccia ai malfattori, non è da escludersi che a questo punto saltino fuori nuovi nomi, anche se si tratta di un’ipotesi piuttosto improbabile.
L’aumento della pressione potrebbe far commettere un passo falso a Dimon, mentre vi è la possibilità che su un personaggio di secondo piano come Jon Corzine, ex ceo di Goldman e governatore del New Jersey che ha presieduto al fallimento di Mf Global, possano riaccendersi i riflettori. I mastini dello zio Sam potrebbero ancora scovare qualche dettaglio abbastanza scioccante da riaccendere l’indignazione popolare nei confronti di, ad esempio, Countrywide, società leader nei mutui immobiliari un tempo molto florida, guidata da Angelo Mozilo e venduta qualche tempo fa a Bank of America.
Quest’anno, con i titoli in impennata, il germe del prossimo scandalo – come le opzioni retrodatate e i favoritismi nelle Ipo – potrebbe già essere stato instillato nell’arena aziendale. E questo potrebbe far uscire allo scoperto nuovi furfanti come gli ex dirigenti Enron e personaggi del calibro di Dennis Kozlowski, finito in manette nel 2005 per le sue manovre in Tyco International, che potrebbe uscire sulla parola a gennaio. Il nome del prossimo arcinemico della finanza è tanto difficile da prevedere quanto lo è la prossima crisi. L’unica cosa certa è che prima o poi ne salterà fuori uno.
[RICHARD BEALES]



(Traduzione a cura dello Studio Melchior)