Michael Wines, la Repubblica 27/12/2013, 27 dicembre 2013
FARFALLE – [LA BATTAGLIA DEGLI AMBIENTALISTI USA "SALVIAMO LA REGINA DEI COLORI"]
CEDAR FALLS, IOWA
Scesa dal pick-up Ford nella piana dell’Iowa sferzata dal vento e dal gelo, Laura Jackson s’avvia verso un boschetto di rami secchi e coglie una rarità a forma di goccia. È un baccello; appena premuto, ne esplodono bottoni color cioccolato: sono semi di euforbia, il cibo preferito — anzi, l’unico — del bruco della farfalla monarca. Un tempo spontanea e diffusa, l’euforbia scarseggia poiché l’espandersi delle colture ha drasticamente ridotto le praterie e i terreni protetti. Anche l’iconica Monarca è in calo.
La professoressa Jackson, biologa all’Università dell’Iowa del Nord e direttrice del Tallgrass Prairie Center, è parte di un progetto per salvare la Monarca. Il centro non coltiva soltanto semi di euforbia per il dipartimento di risorse naturali dell’Iowa, che li sparge nei parchi e in altri terreni statali, ma ha contribuito anche a disseminare l’euforbiae altre piante indigene su migliaia di ettari di terreno nel più ampio tentativo mai fatto per ripristinare la fauna e la flora un tempo diffuse nell’80 per cento dello Stato.
Varie associazioni sono impegnate a incrementare la popolazione in declino della specie. All’Università del Minnesota, la Monarch Joint Venture, una rete di associazioni no profit e governative, finanzia la ricerca e i tentativi di conservazione. All’Università del Kansas, Monarch Watch, grazie ai suoi sostenitori, ha creato quasi 7450 “stazioni di passaggio”, giardini di casa pieni d’euforbia, e altri punti di sosta e di riproduzione lungo le rotte migratorie sulla costa Est, Ovest, e il Midwest.
Ma è una dura battaglia. Il numero delle farfalle monarca che in autunno ha portato a termine la più grande e più difficile migrazione — dagli Usa settentrionali e il Canada fino a una foresta di montagna in Messico — è precipitato ai minimi storici. Nell’estate del 2010 l’università del Northern Iowa aveva contato 176 farfalle monarca in circa 40 ettari di prateria erbosa e fiorita. Quest’anno soltanto 11.
La riduzione ha più d’una causa. Siccità e maltempo hanno decimato la Monarca. Il disboscamento illegale in Messico, dove queste farfalle svernano, è una minaccia costante. Da alcuni studi risulta che i pesticidi e i fungicidi colpiscono non solo la Monarca, ma contribuiscono a ridurre anche le popolazioni di api, di altre specie di farfalle e impollinatori in genere. Ma il rischio più grave, stando agli esperti, è la riduzione dell’areale nel Midwest e nelle GrandiPianure, l’enorme distesa attraverso la quale la Monarca vola, si riproduce e muore durante le migrazioni in primavera e autunno. In breve, la quantità d’euforbia forse non è più sufficiente a sostenere le nuvole di farfalle degli anni passati.
La crescente richiesta di mais, stimolata dall’obbligo federale di aggiungere alla benzina l’etanolo a base di mais, ha triplicato i prezzi del granturco, ora coltivato anche in luoghi prima ritenuti senza valore. Dal 2007 i coltivatori negli Usa hanno sottratto oltre 45mila chilometri quadrati di terra alle riserve destinate alla conservazione.
Uno studio uscito su Proceedings of the National Academy of Sciences ha concluso che dal 2006 al 2011 in 5 Stati — Iowa, Minnesota, Sud e Nord Dakota, e Nebraska — fra il 5 e il 30% delle praterie è stato trasformato in campi di mais e soia, a un ritmo “pari a quello delle deforestazioni in Brasile, Malesia e Indonesia”. Intanto, schiere di agricoltori hanno adottato nuove varietà di colture geneticamente modificate per tollerare gli erbicidi più usati. Di conseguenza l’uso di erbicidi ha spazzato via gran parte dell’euforbia che prima cresceva tra i filari e sulle strisce che separano i campi dalle strade.
Circa la metà di tutte le farfalle monarca dirette in Messico sono nate nel Midwest e i bruchi si nutrono di euforbia. Lo rivela uno studio del 2012, stando al quale il 58 per cento d’euforbia e l’81 per cento delle farfalle monarca è scomparso tra il 1999 e il 2010 nella regione.
Assediate, le farfalle tuttavia hanno un vantaggio: godono di una popolarità quasi ineguagliata. Gli scienziati ammettono che né la farfalla né la sua migrazione sono determinanti per l’equilibrio della natura. Però, con la loro capacità di unificare attorno a sé gli ambienta-listi, e di fungere da segnali premonitori di problemi ambientali, il loro valore è inestimabile.
Il direttore di Monarch Watch, Chip Taylor, in primavera ha venduto ai propri sostenitori 22mila contenitori di 32 piantine di euforbia, a 58 dollari l’uno. Perfino sul sito web Kickstarter c’è una proposta di sostegno alla Monarca. Le idee non mancano. Chip Taylor è convinto che la migrazione in Messico riprenderà: le popolazioni difarfalle,sostiene,possono oscillare molto, da un anno all’altro, seguendo i mutamenti climatici e di habitat. Secondo Laura Jackson, invece, solo un impegno ben più importante e rapido può rimediare all’impatto della perdita di habitat. «La Monarca è come le specie divenute icone», dice. «Se la gente perde l’abitudine di vederle, se ne dimentica. E il sostegno piomba a zero».
(©New York Times News Service)