Tommaso Montesano, Libero 24/12/2013, 24 dicembre 2013
PER SALVARE ROMA PAGHIAMO MILLE MARCHETTE
Forza Italia lo ha già ribattezzato decreto «mance per tutti». Del resto è la stessa Camera dei deputati ad ammettere che il provvedimento «salva Roma», originariamente varato dal governo per risolvere la grana dei debiti spuntati nei conti della Capitale, è stato in corso d’esame parlamentare «consistentemente ampliato» fino a contenere «un insieme di interventi di portata ampia e diversificata ». Un delicato eufemismo che cela, secondo l’accusa di Renato Brunetta, capogruppo forzista a Montecitorio, l’«elargizio - ne di piccole mance, per piccoli interessi, nel proprio ristretto circolo di piccole intese», da parte di governo e maggioranza. Nel decreto, sul quale ieri l’Aula di Montecitorio ha detto sì alla fiducia posta dall’esecutivo - con 340 voti favorevoli, 155 contrari - c’è di tutto: dai fondi per il trasporto ferroviario di Campania e Calabria, alle imposte di sbarco sulle isole minori, passando per i finanziamenti a pioggia ai Comuni e alle sanatorie su chioschi, cabine e bungalow sulle spiagge.
E non è ancora finita: altre sorprese potrebbero arrivare prima della fine dell’anno con il tradizionale decreto «milleproroghe », con il quale il governo sarà chiamato a mettere una pezza innanzitutto sul caos della norma che elimina gli «affitti d’oro» dei palazzi della politica. Norma prima introdotta (dalla Camera nella manovrina anti-sforamento deficit/Pil), poi cancellata (dal Senato), quindi reinserita (nel «salva Roma »), infine sterilizzata (nella legge di Stabilità). Da qui, dopo la denuncia del M5S che promette ancora battaglia, l’impegno di Palazzo Chigi a fare chiarezza, si spera una volta per tutte, appunto col «milleproroghe ». Decreto nel quale il governo potrebbe anche modificare la Tasi, la tassa sui servizi, attraverso il ripristino, in capo ai Comuni, delle detrazioni a favore delle famiglie in difficoltà. Un intervento, tuttavia, che provocherebbe un doppio aumento: dell’aliquota Tasi sulla prima casa (dal 2,5 al 3,5 per mille), e di un altro uno per mille (dal 10,6 all’11,6) del tetto sugli immobili diversi dall’abitazione principale.
I TRENI CALABRESI
Il decreto approderà nell’aula del Senato, per l’ultima lettura, sabato 28 dicembre. I finanziamenti a pioggia, però, sono già una realtà. Prendiamo gli interventi «in materia di risorse per il trasporto pubblico locale nella Regione Calabria». Il decreto stanzia 20 milioni di euro annui quale «contributo straordinario per la copertura dei costi del sistema di mobilità regionale di trasporto pubblico locale». I milioni sono 23, invece, per il «trasporto ferroviario in Valle d’Aosta». I fondi, in questo caso, serviranno per coprire le «assunzioni a tempo indeterminato »: prima dieci, poi tredici milioni di euro.
AIUTI PER I RESTAURI
Un capitolo a parte lo meritano i «contributi vari a Comuni per interventi di restauro e infrastrutturali». Destinatari, sono i singoli Comuni. Quello di Pietrelcina, in Puglia, riceverà 500mila euro «per il miglioramento delle strutture di accoglienza dei pellegrini e delle strutture necessarie per l’ac - cesso dei visitatori» al paese natale di Padre Pio. Invece Marsciano, in provincia di Perugia, godrà di un «contributo straordinario di un milione di euro per la messa in sicurezza degli edifici scolastici inagibili, colpiti dal sisma del 15 dicembre del 2009». Ma è tutto l’arti - colo 1, commi 11-bis e 11-septies, del provvedimento, a rappresentare un’elargizione. Ecco, in rapida successione, «un contributo straordinario di un milione di euro per il restauro e la messa a norma del palazzo municipale» di Sciacca, in Sicilia; i 500 mila euro «per il restauro della torre anticorsara di Portopalo e per il consolidamento del costone franoso».
Il Comune di Frosinone, invece, incasserà un milione di euro per la «ricostruzione del viadotto Biondi», per la «messa in sicurezza dell’area urbana» nonché per il restauro «dell’edificio sede della prefettura ». Vantaggi di vario tipo in arrivo pure i teatri La Fenice di Venezia e San Carlo di Napoli. E c’è il via libera, per gli «enti proprietari dei collegi di Santa Margherita Ligure e di Cividale del Friuli», di vendere o cambiare la destinazione d’uso dei rispettivi immobili.
La provincia di Pescara, al contrario, che pure il governo - come tutte le altre Provincie - sta svuotando di competenze con il disegno di legge firmato dal ministro Graziano Delrio, gestirà tre milioni di euro «per il finanziamento degli interventi urgenti diretti a fronteggiare i danni derivanti dagli eccezionali eventi alluvionali dei giorni 1 e 2 dicembre 2013».
UN AIUTO AL CONFINE
L’articolo 1, comma 20- quinquiesdecies, offre un aiutino alle Regioni confinanti con la Svizzera. Quale? L’innalza - mento di 10 milioni di euro - per l’anno 2013 - della «quota aggiuntiva di compartecipazione all’Iva». Obiettivo: «Ridurre la concorrenzialità delle rivendite di benzine e gasolio utilizzati come carburante per autotrazione situate nel territorio elvetico».
Al nord, l’Expo di Milano beneficia, oltre allo stanziamento di 25 milioni per il 2013, anche della prossima istituzione «presso l’aeroporto di Milano Malpensa di una sezione operativa della Direzione investigativa antimafia».
SE SBARCHI, TI TASSO
Il Senato, in sede di esame dei commi 19 e 20 dell’articolo 2, è riuscito nell’impresa di creare una nuova tassa: la tassa di sbarco. La norma, infatti, consente ai Comuni delle isole minori di «di istituire, in alternativa all’imposta di soggiorno, un’imposta di sbarco, già destinata a finanziare interventi in materia di turismo, di fruizione e recupero dei beni culturali e ambientali locali e relativi servizi pubblici locali».
È aumentata, in particolare, la misura massima dell’imposta - da un euro a 2,50 euro ed aumentabile sino a 5 euro - e ampliate le finalità a cui può essere destinata (per gli interventi in materia di polizia locale, sicurezza, mobilità, viabilità, raccolta e smaltimento dei rifiuti). La tassa sarà riscossa dalle compagnie di navigazione al momento dell’acquisto del biglietto per il viaggio.
13 MLN DI CONTRIBUTI
Nelle pieghe del «salva Roma » c’è spazio anche, al comma 17 dell’articolo 2, per la proroga del rifinanziamento, per il 2014, del contributo di 13 milioni di euro in favore della società Italia Lavoro s.p.a, istituita nel 1997 e totalmente partecipata dal ministero dell’Economia «per la promozione e la gestione di azioni nel campo delle politiche del lavoro, dell’occupazione e dell’inclusione sociale». I fondi serviranno per gli «oneri di funzionamento e per i costi generali di struttura».
I RIFIUTI ROMANI
E Roma? Il decreto non dimentica la Capitale. «Al fine di contribuire al superamento della crisi in atto nel ciclo di gestione integrata» dei rifiuti, si legge nel decreto, sono iscritte nel bilancio dello Stato risorse «nel limite di 28,5 milioni di euro per il triennio 2013-2015»