Laura Laurenzi, la Repubblica - Roma 24/12/2013, 24 dicembre 2013
MENU DEL CENONE FAMOLO STRANO
Sushi di manzo al tartufo nero, terrina di cinghiale e cacao, royale di zucca ed erbe bruciate. Oppure gnocchi farciti di acciughe, uovo in camicia con crema di amaranto, parmigiana di pesce bandiera. Altre possibilità: uovo topinanbur e caviale, gambero rosso caffè e latte, foie gras alla mela cotogna. Continuiamo: animelle al latte di mandorla e vaniglia, all’aceto balsamico invecchiato 30 mesi e alla liquirizia, cappelletti con funghi cardoncelli e brodo alle nocciole. Altro ristorante: spuma di ricci e caffè, cavolo toscano all’arancia, mousse di panettone. E per il brunch del 25 fritto di broccolo romano al curry verde. Abbiamo elencato qualche piatto – i meno comuni, i più curiosi, i più trasgressivi, i meno omogenei alle tradizioni gastronomiche delle feste – proposti da alcuni (noti e meno noti) ristoranti e hotel romani. Sono menu speciali, a prezzo fisso, tendenzialmente piuttosto alto e sempre bevande escluse, studiati dagli chef per il cenone della vigilia e per il pranzo del 25. Il diktat che i cuochi si sono dati è senza dubbio “Famolo strano”. Tutto questo avviene nella capitale del Paese dove, secondo l’ultimo rapporto Istat, un abitante su tre è a rischio povertà.