Nino Amadore, Il Sole 24 Ore 24/12/2013, 24 dicembre 2013
IL MEZZOGIORNO RESTA IN APNEA
LATERZA: I DIVARI TERRITORIALI SONO ELEVATI MA ANCHE IL SETTENTRIONE NON È UN CORPO OMOGENEO–
A colpo d’occhio sembra tutto immutato: il Centro-Nord ricco e progredito, il Sud condannato a una condizione di arretratezza. Ma a ben vedere le voci che compongono le 15 variabili che sono alla base della classifica generale dell’edizione 2013 degli Indicatori economici e sociali, regionali e provinciali del paese curata da Confindustria Mezzogiorno, il quadro è più complesso e meno scontato di quanto si possa immaginare. Perché, per esempio, il Sud rappresentato in questo volume curato da Massimo Sabatini e Federico Cornacchia e che contiene informazioni aggiornate a luglio di quest’anno, non manca di elementi positivi e il Nord non è un corpo omogeneo presentando anche aree che pur trovandosi nella parte mediana della classifica mostrano parecchie criticità. «Fatta 100 la media nazionale – dice Alessandro Laterza, vicepresidente di Confindustria con delega al Mezzogiorno – l’indicatore elementare regionale procapite raggiunge un valore di 112,1 nel Centro-Nord e di 77,2 nel Mezzogiorno, con un divario tra le due ripartizioni di 35 punti percentuali». Una enormità, se vogliamo, con la Valle d’Aosta prima con un indice pari a 132,4 mentre in coda si trova la Campania con un indicatore pari a 69,3. E dunque, dice ancora Laterza, «quella che emerge è la fotografia di un Paese in cui i divari permangono elevati anche se si registrano alcuni segnali di una loro riduzione e soprattutto emerge l’immagine di un Paese molto diversificato, dove più si indaga all’interno dei diversi indicatori di benessere più si osservano differenze significative». Gli indicatori ci dicono parecchio sulla consistenza della ricchezza nel nostro paese e sulla sua distribuzione. Per esempio la tavola sul Pil (anno 2010): quello procapite al Centro-Nord è di 30.161 euro mentre a Sud (e Isole) scende a 17.258 euro a fronte di una media nazionale di 25.696 euro. Se invece guardiamo il Pil totale a fronte di un complessivo nazionale di 1.550,541 miliardi, al Centro Nord si colloca quasi il 70% del totale con 1.084,976 miliardi mentre nel Mezzogiorno rimane il 30% con 326,140 miliardi. Altro dato interessante è quello relativo al patrimonio delle famiglie (anno 2011) da cui si evince che su un totale Italia di 9.380,187 miliardi, nel Centro-Nord il patrimonio ammonta a 7.232,371 miliardi mentre nel Mezzogiorno ammonta a 2.157,815 miliardi. Un dato curioso riguarda il reddito disponibile delle famiglie (2011): su un totale di 1.052,719 miliardi in Lombardia si arriva a 203,694 milioni e subito dopo si piazzano le Marche con un totale di 109,287 milioni. Le regioni del Sud sono distanziate. Come lo sono nei finanziamenti bancari oltre il breve termine erogati nel 2012: su un totale di 1.118,258 miliardi l’82,7% pari a 924,782 milioni è stato erogato nel Centro-Nord e il resto pari a 193,475 milioni nel Mezzogiorno (isole comprese).
Così, per tornare al punto di partenza, la classifica generale ci dice che al vertice c’è Milano e tra le grandi città solo Bologna al settimo posto. Mentre se guardiamo alla coda della classifica, dove le aree sono tutte meridionali, tra le grandi città troviamo Napoli e Palermo (su dieci posizioni, cinque sono occupate da province siciliane: oltre Palermo, troviamo Trapani, Caltanissetta, Agrigento e ultima Enna). Per trovare un’area del Mezzogiorno bisogna andare alla trentasettesima posizione dove c’è Cagliari mentre in una posizione mediana (cinquantacinquesima) c’è Siracusa. Ma in questo caso, spiega ancora Laterza, è anche vero «che ben sei province del Nord-Ovest si trova al di sotto del valore medio dell’Italia (Pavia, Verbano-Cusio-Ossola, Lodi, Asti, la Spezia e Imperia) a dimostrazione che anche nelle aree più ricche del paese esistono livelli differenziati di sviluppo».
E certo nel Mezzogiorno non mancano segnali positivi o addirittura dati sorprendenti. Partiamo da questi ultimi: la Campania, per dire, nel 2011 con 479.013 tonnellate è prima in Italia nella raccolta differenziata della frazione umida. Altro dato interessante quello che riguarda i laureati: su un totale di 290.312 sono 118.479 quelli del Mezzogiorno e 171.803 nel centro-Nord: in rapporto alla popolazione residente i numeri sono a favore di Sud e Isole visto che su un totale di 59.394.207 residenti nel Sud e isole vivono 20.607.737 persone e nel centro-Nord 38.786.470.