Aldo Grasso, Corriere della Sera 23/12/2013, 23 dicembre 2013
IL DERBY DEL VENERDÌ TRA LE SORELLE PARODI
Il venerdì sera televisivo è diventato tutto una sfida in casa Parodi, all in the family: su Real Time c’è Benedetta, la «Parodina», alle prese con l’elegante «Bake off», e in contemporanea su Rai1 c’è Cristina che, mentre studia (forse) da prossima first lady di Bergamo, è protagonista con Al Bano del nuovo lacrimevole programma «Così lontani così vicini» (ore 21.13). Ce n’è per tutti i gusti.
Bisogna dire che guardando «Così lontani così vicini» si ha subito una sensazione di déjà vu, e non tanto perché è la versione italiana del format olandese «Find my family». Su tutto aleggia lo spirito di «Carramba!», e anche un po’ quello di «C’è posta per te». Il programma racconta storie di persone comuni: Patrizio è stato separato più di cinquant’anni fa dalla sorella Cinzia in orfanotrofio e non ha mai più saputo niente di lei. Ever ha lasciato il Brasile insieme alla famiglia adottiva italiana e da vent’anni non ha più notizie della poverissima madre e della sorella. Sonia ha due sorelle da cui la madre l’ha divisa in fasce: lei è cresciuta nell’hinterland milanese, loro sono in Sicilia. Tutti si sentono incompleti, tutti si affidano alla tv perché rimetta insieme i pezzi, ricongiunga i divisi, spenga la sofferenza con un lavacro di lacrime di redenzione. Lo spettatore è messo in una posizione curiosa: si fa appello alla sua emotività, ma nel momento dell’agnizione, del riconoscimento, ci si sente quasi di troppo, in imbarazzo di fronte all’intimità dell’attimo.
Cristina Parodi e Al Bano accompagnano e consolano: a lui viene più naturale, a lei meno, dovendo sforzarsi di tenere a freno la sua «sciurettità» (da «sciuretta») e mostrarsi empatica. La cosa più interessante del programma è la sua confezione: belle riprese, bel montaggio, una scrittura che tenta di sdoganare, per quanto può, una missione molto nazionalpopolare.