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 2013  dicembre 22 Domenica calendario

IL KILLER SI FARÀ ALTRI 10 ANNI BENEFICI PERMETTENDO


Bartolomeo Gagliano è di nuovo in manette. «Evviva evviva! », volendo usare le parole del ministro Cancellieri. E adesso? Cosa succederà al pluriomicida scappato dal carcere di Marassi e arrivato in auto a Mentone con una pistola col colpo in canna e decine di munizioni? Tornerà in cella, ovviamente. E tra qualche anno?È possibile che lo troveremo di nuovo in giro grazie a un altro beneficio? Tutte queste domande dalla risposta apparentemente scontata, diventano doverose dopo aver letto la storia di Gagliano.
La sua pena sarebbe terminata nell’aprile 2015, ma dovendo ora rispondere di evasione, sequestro di persona, furto d’auto, porto abusivo di arma e chissà quale altro reato, rischia più di dieci anni di carcere. Per non parlare del fatto che tutti i benefici accumulati finora saranno cancellati. Per chiederli dovrà attendere parecchio tempo, almeno la metà della pena a cui sarà eventualmente condannato. Poi potrà presentare una nuova istanza, ma ciò non significa che gli verranno concessi altri permessi premio. O almeno tutti se lo augurano.
Per chi non lo sapesse, ecco chi è Gagliano. Il 15 gennaio 1981 uccide in un autogrill dell’autostrada Genova-Savona la 26enne Paolina Fedi, una prostituta che minacciava di raccontare alla fidanzata di essere la sua amante. Le sfonda il cranio con una pietra eabbandona il suo corpo in strada. Poco dopo lo arrestano, confessa e i periti psichiatrici lo definiscono un «soggetto psicopatico, totalmente incapace di intendere». La prima condanna è di otto anni da trascorrere nell’ospedale psichiatrico giudiziario di Aversa. Due anni dopo riceve un permesso, scappa e sequestra una famiglia per farsi portare a Savona in auto. Dopo una sparatoria con la polizia, durante la quale rimane ferito alla gamba, finisce nell’opg di Montelupo Fiorentino, dove scappa di nuovo dopo l’ennesimo permesso.
È il 1989. Durante la latitanza uccide un transessuale uruguaiano a Milano (il 6 febbraio) e un travestito a Genova (il 14 febbraio). Il 15 spara in faccia a una prostituta ma la ferisce «soltanto », e quando lo arrestano lo spediscono nell’opg di Reggio Emilia. Nel 1990 altro permesso premio (ma cosa c’è da premiare?) e altra fuga durante la quale spara al volto di una ragazza conosciuta in discoteca (che al processo lo difenderà dicendo che non voleva farle del male). Tornato a Reggio, evade nel ’91 e nel ’94, quando ferisce un metronotte a Pietra Ligure. Nel 2002 è considerato guarito, viene rimesso in libertà e comincia la sua nuova vita a casa dei genitori. La quiete dura tre anni perché nella primavera del 2005 si trasforma in rapinatore di supermercati e uffici postali e mette a segno quattro colpi in poche settimane. La condanna stavolta è di tre anni e sei mesi. In carcere le cose non migliorano, addirittura distrugge una sala colloqui durante l’interrogatorio con il pm Alberto Landolfi.
Però dietro l’angolo c’è l’indulto del 2006, nel quale rientra pienamente. La libertà stavolta dura una settimana: con un complice estorce 2mila euro a un imprenditore di Borgio Verezzi in cambio di «protezione», si fa beccare subito e vince un biglietto per il carcere di Genova Marassi. Il resto è storia recente.
Ora potete riprendere fiato. Ma sappiate che la storia di Gagliano non è finita, c’è ancora il capitolo dell’estradizione in Italia. Poiché è stato arrestato in Francia per detenzione di arma da fuoco, la procura di Nizza potrebbe decidere di processarlo. Intanto, «evviva evviva!».