Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2013  dicembre 21 Sabato calendario

PRADA TORNA ITALIANA PAGANDO 420 MILIONI AL FISCO


L’ACCORDO
ROMA Prada chiude la partita con l’Agenzia delle entrate e riporta ufficialmente l’attività in Italia. Il colosso della moda con sede legale ad Amsterdam e quotata in borsa ad Hong Kong dal 2011, ha annunciato di aver raggiunto un accordo per rimpatriare le holding cui fa capo il gruppo, che hanno sede in Olanda e Lussemburgo. La società ha raggiunto una «voluntary disclosure», vale a dire una transazione che mette fine ad un lungo braccio di ferro con il fisco cominciato nel 2008. La società era finita sotto la lente dell’Agenzia ed era stata denunciata per esterovestizione. In pratica, secondo gli uomini guidati da Attilio Befera le holding figuravano all’estero, in Paesi a fiscalità privilegiata abbattendo così il carico delle tasse da pagare, ma in realtà venivano gestite dall’Italia. Secondo fonti vicine a Prada e al fisco italiano, l’azienda della moda avrebbe staccato un assegno di circa 420 milioni che mette una pietra tombale su eventuali contestazioni future per l’attività svolta negli ultimi 10 anni. «È una decisione coerente con la nostra volontà di investire sull’Italia» ha detto l’ad del gruppo Patrizio Bertelli spiegando che l’accordo con il fisco è legato «alla decisione strategica di fare dell’Italia il baricentro delle attività». Dopo il rimpatrio, ha spiegato Bertelli, la struttura societaria verrà ulteriormente razionalizzata mantenendo solo le società holding necessarie.
La definizione delle pendenze con l’Italia cade in una fase molto positiva per l’azienda. Prada ha infatti chiuso i primi nove mesi dell’anno con ricavi in crescita del 10% a 2,57 miliardi di euro. In crescita anche l’utile netto che, alla fine di ottobre era cresciuto a 440,9 milioni (+7,9%). La cassa in pancia al gruppo ammonta a 303,5 milioni. Il margine operativo lordo è stato di 821 milioni, in crescita del 12,8% rispetto allo stesso periodo del 2012 e ha raggiunto il 31,9% dei ricavi.
Gli investimenti, in questa fase dell’anno, sono ammontati a 416 milioni, compreso l’acquisto di immobili a Londra e San Pietroburgo. «Siamo soddisfatti di questi risultati che ci incoraggiano a proseguire un percorso di crescita basato su un’equilibrata presenza in tutti i mercati» ha commentato Bertelli.
Michele Di Branco