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 2013  dicembre 21 Sabato calendario

PATUANO: SUPERARE LE POLEMICHE PER TORNARE A FOCALIZZARCI SULL’AZIENDA


«È il momento di superare le polemiche e le dietrologie e tornare a focalizzarci sul futuro di Telecom». Marco Patuano, amministratore delegato di Telecom Italia, nel corso del lungo intervento all’assemblea del gruppo tlc è forse l’unica voce a difesa del consiglio di amministrazione in carica. Quello stesso consiglio che la Findim di Marco Fossati aveva chiesto di revocare perché in conflitto di interesse, ma che l’assemblea ha deciso di lasciare fino a scadenza naturale.
La premessa di Patuano è chiara: «Telecom Italia ha sempre operato nel pieno rispetto dei principi e delle regole che presidiano la corretta gestione della società stessa». E il «board non deve essere revocato concludendo anzitempo il suo mandato» perché la richiesta di Fossati si basa «su un teorema indimostrato». Da qui, l’amministratore delegato ha poi snocciolato, punto per punto, numeri, fatti e processi decisionali che, a suo avviso, rappresentano una ampia risposta ai dubbi sollevati sull’operato e sui conflitti ipotizzati interni al board.
Patuano parte dalla attività ispettiva in corso da parte della Consob. In proposito sottolinea che l’ispezione riguarda la vendita della partecipazione in Telecom Argentina, l’emissione del mandatory convertible bond per 1,3 miliardi di euro nonché le procedure interne per la gestione delle informazioni privilegiate. Fatti poi analizzati in modo più puntuale.
Su Telecom Argentina, «si è trattato di cogliere l’opportunità, derivante dall’aver ricevuto un’offerta unsolicited di vendita, di uscire da un investimento in una società che, benché sana, si trova in un Paese caratterizzato da alta volatilità, con uno spread di oltre 1600 punti base, un tasso di inflazione reale superiore al 25% e un’importante differenza tra cambio ufficiale e cambio parallelo», ha spiegato l’ad aggiungendo che il corrispettivo per questa dismissione è stato valutato da due distinte fairness opinions, rilasciate Barclays e Citi. Il prezzo – ha poi evidenziato – rispetto alle quotazioni di mercato dei 120 giorni precedenti alla cessione era prossimo al 25%. L’operazione è stata approfondita in due successive sessioni consigliari, ricorda l’ad, aggiungendo che «la valutazione del consiglio non è mutata, pur con il parere contrario dei consiglieri Zingales e Calvosa».
C’è poi il convertendo. La scelta dello strumento, secondo Patuano, rispondeva a due esigenze: incrementare la flessibilità finanziaria del gruppo e garantire immediata certezza del rafforzamento patrimoniale. Il tutto, ovviamente, in tempi di esecuzioni rapidi. Il convertendo soddisfava tutte queste condizioni ed è stato approvato a maggioranza dal consiglio di amministrazione.
Patuano arriva dunque a concludere che dopo aver illustrato «il contesto in cui sono state assunte le decisioni, i criteri che ci hanno guidato nelle scelte, i processi e i metodi che hanno indirizzato la nostra governance, sono convinto di aver ampiamente risposto ai dubbi del socio Findim».
Ciò non toglie che, secondo il manager, l’assemblea di ieri di Telecom Italia rappresenta un caso europeo da imitare: «Quello che è certo – dice – è che oggi stiamo assistendo ad uno straordinario esempio di democrazia societaria per tutta la finanza italiana ed europea. In ogni caso, ciò si traduce in un messaggio importante del mercato affinché si rafforzi ulteriormente la Governance di Telecom Italia, in modo che non solo continui ad essere ispirata a principi di sana e corretta gestione, ma possa fugare qualsiasi futuro dubbio sul funzionamento dell’organo consiliare».
Mar. Man.