Marigia Mangano, Il Sole 24 Ore 21/12/2013, 21 dicembre 2013
ORA LA CONSOB TEME NUOVI CONTENZIOSI E INVIA I COMMISSARI
L’ultimo atto di Consob è stata la decisione di "presenziare" l’assemblea di Telecom Italia con l’invio di due commissari. Una decisione, quest’ultima, che risponde più che altro all’esigenza di assistere in prima persona allo svolgimento dell’assise di vista di probabili contenziosi con la società. Anche perché il lavoro portato avanti dall’Authority presieduta da Giuseppe Vegas e culminato un paio di giorni fa nel deposito della seconda trache di documenti raccolti alla Procura di Roma, tocca più aspetti della complicata vicenda di Telecom Italia. Qualcosa, nell’ambito del corposo fascicolo, ha già trovato risposte certe, il mancato rispetto della disciplina con parti correlate in riferimento all’emissione del convertendo. Tanto che, già nei prossimi giorni, secondo quanto si apprende, partirà l’iter sanzionatorio in riferimento a questo singolo aspetto. In lista d’attesa, però, ce ne sono molti altri. La Commissione ha infatti messo sotto osservazione il riassetto di Telecom Italia fin da quando sono stati siglati i nuovi accordi con gli spagnoli di Telefonica. I patti siglati in Telco lo scorso 27 settembre, secondo la Commissione, evidenziavano già alcuni aspetti di criticità: da un lato il prezzo degli accordi, 1,1 euro; dall’altro un possibile controllo di fatto degli spagnoli di Telefonica. Sul primo punto il dubbio, ancora oggetto di verifiche, è che il valore del riassetto delle quote che hanno portato a una diluizione dei soci italiani (Mediobanca, Generali e Intesa Sanpaolo) in favore degli spagnoli potesse nascondere, in realtà, un premio di controllo implicito in quel prezzo; sul secondo punto, invece, le verifiche puntano ad accertare se Telefonica, pur non esercitando l’opzione che le permette di salire in Telco, abbia già un controllo di fatto sulla stessa Telco.
C’è poi, in rapida successione, il capitolo convertendo, dibattuto, contestato e passato ai raggi X anche dalla Consob. È una delle operazioni straordinarie, insieme alla vendita di Telecom Argentina che il gruppo ha messo nel piano 2014-2016 e che rappresentano la prima metà dell’obiettivo che Telecom si è posta (recuperare circa 4 miliardi di euro) per riportarsi su metriche coerenti con lo status di investment grade. Due temi che fanno parte del secondo fascicolo sul caso Telecom (il primo era stato depositato a novembre) che Consob ha passato alla Procura di Roma con la documentazione, le valutazioni preliminari e parte dei documenti acquisiti durante le ispezioni nelle sedi del gruppo tlc il 23 novembre scorso. Gli atti riguardano le procedure per la cessione di Telecom Argentina e in particolare la possibile violazione della disciplina del conflitto di interessi di alcuni amministratori espressione di Telco (la holding che detiene il 22,4% di Telecom), il bond convertendo, l’eventuale abuso di informazioni privilegiate.
C’è poi, ma è storia recente, il capitolo BlackRock , caso per cui il presidente della Commissione Giuseppe Vegas ha parlato di manipolazione informativa su Telecom. Il fondo Usa, che violando la legge italiana non ha comunicato alla Consob il proprio raddoppio della quota in Telecom, è l’indiziato numero uno per possibili accordi occulti con Telefonica. Accordi che, dietro la stessa richiesta della Commissione, alla vigilia dell’assemblea sono stati smentiti categoricamente dagli spagnoli (Telefonica «non ha nessun accordo con BlackRock relativamente a Telecom Italia»). Ma anche su questo punto la Consob e la Procura, dietro indicazione degli stessi commissari, sembrano decisi ad andare fino in fondo.