Fulmini 22/12/2013, 22 dicembre 2013
SUBBUTEO
«Il pallone che mi ha regalato Obama è la cosa a cui tengo di più in assoluto. Anche più delle maglie del Milan. Peccato sia dei Chicago Bulls. Io amavo i Lakers: Magic Johnson, Kurt Rambis, Norm Nixon, Kareem Abdul Jabbar. Sono cresciuto con quei miti, con Marzorati e col Subbuteo. Guardi qua: mi hanno fatto la squadra del Subbuteo del Pd. Non è una cosa meravigliosa?» (il premier Enrico Letta).
PADRE «Esordii nell’Inter il 31 gennaio 1980 a Torino contro la Juve in coppa Italia. E fu l’unica partita vera che riuscì a vedere mio padre, già minato dal male. Si spense a maggio, un tumore, aveva 57 anni. La sua assenza è stata compensata da una super presenza di madre e fratello» (Giuseppe Bergomi, che sabato scorso ha compiuto cinquant’anni).
SERENO «Correre e badare a mio figlio è una cosa per me nuova e faticosa. Ma mi riempie di felicità e mi rende sereno» (Bode Miller, 36 anni, che ha avuto un figlio, Samuel, cinque mesi, dalla modella e giocatrice di beach volley Morgan Beck).
MARCIA «Per me avere gli sci ai piedi era più naturale che portare le scarpe, avevo perso quella sensazione lì. Ora ho la sicurezza di poter mettere ancora una marcia in più» (Federica Brignone, tornata a ottimi livelli dopo un brutto infortunio alla caviglia).
MAGARI «Secondo me finché un atleta se la sente e si diverte, deve continuare. Eppoi Valerntino Rossi è convinto di essere ancora molto competitivo e di potersi levare delle soddisfazioni. Magari non di vincere il Mondiale, ma qualche gran premio sì. Non vedo perché debba rinunciarci. Magari ci smentirà nel 2014 con una nuova moto» (il presidente del Coni Giovanni Malagò).
GITANO «Io dico sempre che essere gitano non è essere qualcosa di diverso, ma avere qualcosa in più. Noi la boxe ce la sentiamo addosso, dev’essere un fatto genetico. La tecnica puoi impararla e migliorarla in palestra, ma la classe, la predisposizione, quelle devi averle di tuo» (Michele Di Rocco, campione europeo dei Superleggeri).
FORTUNA «Il 14 mi ha sempre portato fortuna. L’ho usato nei momenti importanti, vediamo se sarà ancora così» (Fernando Alonso, che per la prossima stagione di F1 ha scelto lo stesso numero con cui a 14 anni vinse il Mondiale kart).