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 2013  dicembre 19 Giovedì calendario

HO VISTO "IL LUPO DI WALL STREET" CON UN BRANCO DI SQUALI DI WALL STREET E NON MI È PIACIUTO

Nascosto dietro l’edificio Goldman Sachs al 200 di West Street, il Regal Battery Park è stato il luogo scelto per l’anteprima di Il Lupo di Wall Street, il biopic di Martin Scorsese sul truffaldino Jordan Belfort che negli anni ’90 guadagnò con la tecnica pump-and-dump (pompa e sgonfia).
Inquietante Belfort e ugualmente inquietante la reazione gioiosa che il pubblico ha avuto davanti al suo comportamento e ai suoi crimini legali.
Bravi Scorsese e Leonardo DiCaprio, che interpreta Belfort, a intrattenere per tre ore, ma il mio disappunto è semplice: Jordan Belfort ha derubato molta gente e, per via dei titoli venduti a poco prezzo, molti di questi erano poveracci. Poi ha usato questi soldi per cocaina, zoccole, macchine e yacht. E va bene documentare, ma c’è un confine sottile tra fare satira sugli eccessi di Wall Street e celebrare lo stile di vita di Belfort.
Per dirla più semplice: il film avrebbe fatto meglio a farlo sembrare un uomo malvagio. O forse il film lo ha fatto, ma io lo stavo guardando con il pubblico sbagliato.
C’erano tanti esperti di finanza lì, dato che ci trovavamo nel distretto finanziario di Manhattan e c’era Wall Street nel titolo.
Quando Belfort - un tossicomane che poi tenterà di restare sobrio - strappa un cuscino del divano per prendere la sua riserva di cocaina, i presenti esultano. Quando si fa di sedativi Quaaludes e pippa per ritirarsi su, esultano ancora di più.
A un certo punto del film, gli agenti federali gli fanno indossare una cimice per incastrare altri della sua azienda e lui, parlando al Numero 2, dice: «Non incriminarti, indosso una cimice». Il pubblico è impazzito. Non fare la spia! Difendi la tua azienda!
Cari banchieri: prima cosa, non esaltatevi per un film. Potete ridere, ma non esaltarvi. Seconda cosa, sbellicarsi mentre Leo tenta di sottrarsi alle accuse dei federali non aiuta la percezione che l’America ha dei vostri valori sociali.
Si spera che questo tipo di euforia sia limitata all’anteprima un po’ sbronza del Financial District (la Paramount ci ha offerto pop corn e Martini all’ingresso) perché sarebbe un vero peccato se Martin Scorsese avesse accidentalmente ispirato il futuro Jordan Belfort del mondo.