Mario Ajello, il Messaggero 20/12/2013, 20 dicembre 2013
IL NATALE AUSTERO DEI PARTITI: SEDI LOW COST E LICENZIAMENTI
IL REPORTAGE
ROMA La battuta che circola tra i democrat: «Siamo tornati all’austerità belringueriana». La battuta che circola tra i forzisti: «E’ arrivata l’austerità berlusconiana. Che Natale questo Natale, i politici e i partiti se la passano sempre meglio degli altri, ma anche per loro stavolta non è più come le altre volte. Il Cavaliere, durante i saluti natalizi ai suoi parlamentari, ha detto: «Ho un grande regalo per voi....».
E tutti a sperare - contando sul fatto che Silvio è un tipo anti-ciclico - nel ritorno alle abitudini di tanti Natali fa: il dono dell’orologio Locman per i forzisti maschi e del gioiello per le signore berlusconiste, o dell’i-pad come due anni fa, o come minimo delle cravatte di Marinella e delle pashmine che sono stati i regalini di sempre. E ora?
LA SORPRESA
«Il grande regalo che ho per voi - riprende il Cavaliere - sono i Club Forza Silvio!». Non è difficile immaginare l’effetto della notizia. Insomma: «Non abbiamo più soldi», spiega il Cavaliere. Il regalo che potrebbe ricevere lui, tra Natale e la Befana, è il presidio dei sedici dipendenti di Forza Italia appena licenziati in varie regioni i quali vogliono protestare fuori dai cancelli della villa di Arcore.
Si aggiungeranno anche i dieci contrattisti del gruppo forzista alla Camera a cui Renato Brunetta non ha rinnovato la collaborazione? «Ci hanno licenziati come ha fatto Francesca Pascale con i fagiolini a 80 euro al chilo», protestano i dipendenti, «ma noi costiamo molto meno». In casa Pd, il Natale - il primo Natale che deve fare i conti con l’inizio dell’abolizione del finanziamento pubblico ai partiti - porterà presto contratti di solidarietà per una parte dei 157 dipendenti del Nazareno.
Natale non sfavillante. Ma qualche libro ci scappa. Quello che dona il capogruppo dem, Luigi Zanda, ai senatori del suo partito e a qualche amico. Un volume che raccoglie brani usciti a suo tempo sulla rivista dell’Iri («La civiltà delle macchine»): pagine di Ungaretti, Moravia, Gadda, Buzzati e altri. Zanda ha fatto stampare il libro non a spese della collettività ma a spese proprie, come fa ad ogni Natale variando di volta in volta la chicca editoriale. Altro libro, di tutt’altra categoria, è quello che Berlusconi - su consiglio del senatore Francesco Giro - sta impacchettando per i suoi parlamentari: «La decadenza» di Dario Stéfano, presidente della Giunta che ha deciso l’espulsione di Silvio dal Senato. «E’ il racconto in diretta - sostiene Berlusconi - della congiura che, soprattutto gli uomini di Alfano, hanno organizzato ai miei danni».
Rientra nella categoria del risparmio - essendo lui già dipendente del Pd - ma soprattutto in quella dell’eccellenza e della meritocrazia la scelta da parte di Renzi del nuovo capo ufficio stampa del Pd: Filippo Sensi. Conosciuto e apprezzato da tutti sia in Italia sia all’estero.
TESORIERI SENZA TESORO
Sempre in casa Pd, questo più che un Natale festoso è un Natale produttivista. Ieri una lettera è arrivata ai dipendenti e vi si dice: «Il Nazareno in queste vacanze natalizie sarà sempre aperto, tranne il 25 e il 26». E addio belle époque bersaniana in cui si andava tutti in vacanza dal 23 dicembre al 7 gennaio, come gli alunni delle scuole. Il nuovo tesoriere super-renziano, Francesco Bonifazi, sta vedendo i conti e si sta accorgendo che l’affitto annuo di 670.000 euro per l’attuale sede nazionale non è svantaggioso e rescindere il contratto (scadenza 2019) ha un costo non lieve. Un altro neo-tesoriere è Raffaello Vignali: per il Nuovo Centrodestra. Si è ricorsi a lui non a caso ex numero uno della Compagnia delle Opere, ossia Cl, ossia un mondo capace come nessun altro di reperire risorse tra gli imprenditori e nelle banche. Trovare una sede per il partito è stata dura, proprio perchè quattrini non ci sono, ma in queste ore la ricerca è andata buon fine: via in Arcione 71, nel palazzo dove abita Ciriaco De Mita anche se lui può vantare un meraviglioso terrazzo mentre Alfano e compagnia devono accontentarsi di un appartamento non spazioso. Al regalo di Natale, chic ma sobrio, ci ha pensato uno dei big di NCD, il senatore Antonio Gentile: una cravatta di Talarico, maestro sarto calabrese con atelier a via dei Coronari.
Un Natale così, per i politici, dovrebbe avvicinarli almeno un po’ ai cittadini normali. Ma la marcia di avvicinamento è ancora lunga.
Mario Ajello