G. BUC, La Stampa 20/12/2013, 20 dicembre 2013
FERMA I BIMBI MENTRE I PAPÀ LITIGANO: PUNITO BIRINDELLI
Sconfitta a tavolino (0-3), un punto di penalizzazione in classifica e 100 euro di multa al club. Il codice sportivo è freddo, freddissimo come la sua applicazione che non conosce età o confini: così accade che il piccolo Pisa di Alessandro Birindelli venga punito dal giudice della Federcalcio provinciale per essere uscito dal campo dopo una lite fra papà in tribuna e di averlo fatto interrompendo dopo 14 minuti la sfida con i coetanei dell’Ospedalieri.«L’Italia non ha cultura, abbiamo perso un’occasione: spero che i bambini non vengano a conoscenza di questa decisione», così l’ex difensore della Juve, oggi tecnico della formazione toscana.
Birindelli rifarebbe tutto quello che ha fatto domenica scorsa perché non ha esitato nemmeno un secondo nel chiedere ai suoi piccoli giocatori di tornare negli spogliatoi davanti alle urla dei genitori. Il codice di giustizia sportiva, però, non consente l’interruzione delle partite se non per volontà dell’arbitro. Qualcosa di diverso, forse, si sarebbe potuto fare. La strada l’ha indicata, ad esempio, il giudice dei grandi Gianpaolo Tosel, quando lo scorso gennaio non punì il Milan e Boateng dopo che il centrocampista ghanese uscì dal campo in seguito ai «buu» di qualche folle durante l’amichevole dei rossoneri sul campo della Pro Patria («Non si può punire la solidarietà», scrisse Tosel nel suo verdetto). C’è anche un’altra storia dal lieto fine: dieci giorni fa la Corte Federale della Figc ha accolto il ricorso presentato dallo stesso presidente della Federcalcio Giancarlo Abete che chiedeva la ripetizione della sfida Allievi fra il Trapani ed il Latina: ai siciliani, il giudice sportivo aveva dato la vittoria 3-0 infliggendo 1 punto di penalizzazione al Latina che era uscito dal campo dopo che un giocatore laziale era finito all’ospedale per un incidente di gioco. Qualcosa per Birindelli e i suoi ragazzi può ancora accadere.
[G. BUC]