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 2013  dicembre 19 Giovedì calendario

I GRADEVOLI INTRIGHI DI RENATO POZZETTO


All’inizio pensavo che il titolo «Casa e bottega» fosse autoreferenziale, nel senso che la mini-fiction nasce da un’idea di Renato Pozzetto (e ricorda anche alcuni suoi film come Il padrone e l’operaio , Ricchi, ricchissimi... praticamente in mutande (terzo episodio), Mollo tutto ..., è interpretata dallo stesso Pozzetto (che firma anche la sceneggiatura con Luciano Odorisio e l’onnipresente Francesco Arlanch), è coprodotta dalla società di produzione di Pozzetto guidata dai figli Francesca e Giacomo. Insomma una cosa tutta casa e bottega (Rai1, martedì e mercoledì, 21.15).
In realtà si racconta la storia di Mario Trezzi (Pozzetto), titolare di un’azienda di intimo di Laveno, comune sulle rive del lago Maggiore. Gli affari vanno maluccio, la concorrenza cinese mette in ginocchio la fabbrica, il Trezzi è costretto a mettersi nelle mani di una banda di usurai: la fabbrica chiude, la bella villa della moglie Teresa (Anna Galiena) viene venduta e Mario pensa di farla finita. C’è persino una bella operaia (Désirée Noferini) che cerca di inguaiare il padrone con una falsa paternità e due figlie con fidanzati, uno è sindacalista politicamente corretto, l’altro meno. Ma poi interviene la famiglia e il lieto fine è assicurato.
La commediola, perché tale è, ha una sua gradevolezza, a volte capace di creare quello strano clima, tra atmosfere lacustri e trame minime, che ha fatto la fortuna di scrittori «du pays». La satira di costume si intreccia con gli intrighi di provincia e il mondo un po’ uggioso della gente di lago lascia trasparire qualche segreto di troppo. Nino Frassica interpreta la parte del cognato gay, autista senza patente.
La parte più debole e meno credibile (con cadute di sceneggiatura molto fastidiose) è quella «tragica»: la crisi, gli usurai, i ricatti, le proteste sindacali, la bancaria fetente. Qui il racconto si fa farsesco, come se la maschera di Pozzetto fosse per sempre quella del «ragazzo di campagna».