Andrea Montanari, MilanoFinanza 19/12/2013, 19 dicembre 2013
IL CORRIERE DELLA SERA DIVENTERÀ SMALL E COSTERÀ DI PIÙ
Nessun rischio di scostamento dagli obiettivi dell’ambizioso piano industriale 2013-2015. Nessuna tensione con le banche creditrici. Nessuno aumento di capitale in vista. Ieri il consiglio d’amministrazione di Rcs Mediagroup è filato via liscio senza intoppi. Almeno stando a quanto riferisce la nota della società. «Il cda si è riunito sotto la presidenza di Angelo Provasoli per un aggiornamento sull’andamento corrente della gestione e sulle prospettive preliminari per il prossimo anno, che permangono in linea con gli obiettivi e il percorso strategico di piano, già delineati e comunicati al mercato». E come ha poi sottolineato al termine della riunione il cfo Riccardo Taranto, la società non ha «mai dato target in valori assoluti sul 2013, tanto meno sul 2014, ma solo in termini percentuali», riferendosi alle indiscrezioni riferite ieri da MF-Milano Finanza relative ai target di ebitda: 40 milioni per il 2013 (a fronte di un mol negativo di 20 milioni al 30 settembre) e 90 milioni per il 2014 (quando il consensus Bloomberg parla di 70,18 milioni). Dati ricavabili dalle presentazioni societarie: nel comunicato relativo ai dati al 30 settembre si fa riferimento a un ebitda margin per il 2013 inferiore al 3% rispetto al fatturato, a sua volta in calo del 12% rispetto al 2012. Tradotto, i ricavi annui dovrebbero attestarsi a 1,33 miliardi con un mol massimo di 39,94 milioni.
«Stiamo procedendo anche nell’ambito degli accordi con le banche, con cui abbiamo un rapporto costante. Tutto procede come previsto, con una normale dialettica», ha poi spiegato Taranto, che ha aggiunto come in cda «non si è parlato di una seconda tranche di aumento di capitale, non è uno dei temi previsti nell’ambito del piano». Un secondo aumento di Rcs, dopo quello per 400 milioni di quest’estate, non è nel piano industriale e non se ne è parlato oggi nel corso del consiglio di amministrazione. Infine, il direttore finanziario del gruppo editoriale ha sottolineato che il piano prevede entro la fine del 2014 cessioni per 250 milioni: «Dobbiamo arrivarci», ha sintetizzato, senza specificare se si procederà alla cessione della partecipazione del 44,5% nel gruppo Finelco (R105, Rmc e Virgin Radio) che interessa a Mondadori, Clessidra e Rds. O se si definirà la vendita degli asset spagnoli di Unidad Editorial, El Mundo e Marca.
Quindi, l’unica vera novità è la definizione del progetto di restyling del Corriere della Sera. Il quotidiano diretto da Ferruccio de Bortoli, che quest’anno dovrebbe produrre un ebitda di 44 milioni, dal prossimo autunno (probabilmente a settembre) cambierà formato. La dimensione verrà ridotta e modellata sulla falsariga di quella dell’inserto domenicale La Lettura (formato simile alla Gazzetta dello Sport). Restringendosi di parecchio, aumenterà la foliazione (a 80 pagine), per garantire la stessa qualità editoriale. Per questo saranno fatti investimenti importanti sulle rotative. Mentre dall’inizio del 2014 aumenterà il prezzo di copertina, a 1,40 o 1,50 euro, dello stesso CorSera.