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 2013  dicembre 19 Giovedì calendario

LA FED INIZIA A CHIUDERE IL RUBINETTO


«La politica monetaria Usa ora è un po’ meno enormemente espansiva». Alessandro Fignoli sintetiza così la decisione della Federal Reserve che ieri sera ha dato il via al tapering mettendo fine ad un tormentone durato otto mesi. La banca centrale Usa ha infatti annunciato che gli acquisti di titoli sul mercato scenderanno, per ora, da 85 a 75 miliardi mese. Ovvero, per dirla con il presidente uscente Ben Bernanke «la politica accomodante resta la più appropriata ». Senza rischi di ribaltone quando sulla poltrona di banchiere più potente del pianeta si insedierà, il 1° febbraio, Janet Yellen che «appoggia pienamente » quanto deciso ieri. «Mi sono sempre consultato da vicino con lei, anche prima che venisse nominata» ha sottolineato Bernanke.
I mercati, a giudicare dalla reazione, hanno apprezzato. Dopo un’iniziale incertezza sale Wall Street, così come il dollaro, in lieve ascesa. Il Dow Jones guadagna quasi un punto percentuale, un po’meno l’indice Standard & Poor’s, frenato dall’allarme utili di Ford (-8%) mentre il Nasdaq, su cui pesa un’ondata di vendita su Apple, arretra dello 0,4%. E, ancor più importante, non si registrano particolari tensioni sul fronte dei titoli di Stato, come era invece avvenuto in estate quando Ben Bernanke, dopo aver annunciato l’avvio dei tagli, era stato costretto ad una precipitosa marcia indietro dalla frana dei listini e emergenti e dall’impennata dei T bond, schizzati su del 15 per cento mettendo in ginocchio valute e bond dei Paesi emergenti.
Niente del genere, stavolta: il rendimento del decennale Usa guadagna sull’oda della notizia solo 4 centesimi. Perché? Primo, perché anche i più scettici hanno preso atto che l’economia americana è in pieno recupero: l’occupazione sale ormai ad un ritmo di 200.000 unità al mese, con la prospettiva di arrivare alla meta, cioè l’obiettivo del 6,5% già all’inizio della primavera nonostante che l’inflazione (solo lo 0,7% a fineottobre) si mantenga bel al di sotto del target del 2 per cento. Secondo, la manovra coincide con la prossima staffetta ai vertici della banca centrale americana. Ben Bernanke, dopo aver riversato sul mercato oltre mille miliardi di dollari negli ultimi 15 mesi tra acquisti di mutui e T bond, ha deciso che, prima di lasciare a Janet Yellen il timone della banca centrale, toccava a lui avviare la missione di rientro a condizioni monetarie più “normali”. Terzo, non meno importante, il tapering è per ora più simbolico che effettivo. Anche a gennaio, infatti, la banca centrale riverserà su Wall Street più di due miliardi al giorno per sostenere la ripresa. In attesa dell’investitura ufficiale della regina delle colombe, Janet Yellen, che ha già fatto sapere in ogni modo che i tassi resteranno bassi «finché sarà necessario».
Infine, a confortare la finanza Usa è anche la compattezza emersa dal meeting del Fomc. Stavolta, a favore della decisione di far partire il mini-tapering, hanno votato 9 dei dieci governatori presenti. Solo Eric Rosengren della Fed di Boston ha giudicato la decisione prematura. Un bel quadretto idilliaco, che sembra fatto apposta per celebrare il compleanno della banca centrale che lunedì compirà 100 anni.
Quali saranno i riflessi della mossa della Fed sui listini azionari? Il tapering dolce non dovrebbe riservare sorprese negative per i listini azionari, al termine di un anno eccezionale. Certo, il rinvio del tapering all’anno nuovo avrebbe probabilmente favorito un ultimo strappo al rialzo di qui a San Silvestro. Ma, per paradosso, avrebbe caricato di eccessive tensioni l’esordio di Janet Yellen. Di qui la previsione di movimenti modesti, all’insù più che al ribasso, nei prossimi giorni. Soprattutto se le statistiche di fine anno confermeranno che gli Usa viaggiano ormai (quasi) a pieno regime, affiancati dalla Gran Bretagna in piena ripresa e dal clima più sereno sul fronte asiatico. In questa cornice, perfino l’Europa promette qualche sorpresa positiva. A tutto vantaggio della “periferia”, Italia e Spagna che sembra offrire le occasioni migliori.