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 2013  dicembre 19 Giovedì calendario

AIUTINO DEL GOVERNO A DE BENEDETTI


Mentre Sorgenia alza bandiera bianca e chiede il soccorso delle banche, dal Parlamento arriva un aiutino Il gruppo energetico di proprietà della famiglia di Carlo De Benedetti naviga in cattive acque: con gli istituti ha pendenze per 1,7 miliardi di euro. L’aiuto piazzato nella legge di stabilità con un emendamento «notturrno», stando a quanto denunciato da Renato Brunetta (Forza Italia), non è paragonabile al debito bancario. Stiamo parlando, secondo i calcoli di Brunetta, di 22 milioni, briciole rispetto ai 600 milioni di debito in eccesso della spa dei De Benedetti ( partecipata al 46% dall’operatore austriaco Verbund), che proprio ieri ha approvato il nuovo piano industriale. Piano che prevede ancora parecchi anni di crisi per il gruppo e la richiesta alle banche di ristrutturare il debito: per tornare a essere sostenibile, l’indebitamento di Sorgenia andrebbe alleggerito di 600 milioni di euro, pari a circa un terzo dell’esposizione.
Più o meno contemporaneamente all’ok del cda al «piano 2020» di Sorgenia, in Parlamento è spuntata la (gradita) sorpresa. Nonostante la protesta del capo-gruppo alla Camera di Forza Italia- a cui si sono uniti in coro il Movimento 5 Stelle e la Lega - è stata confermata, nella finanziaria, l’esclusione delle centrali termoelettriche e turbogas dall’obbligo di corrispondere ai comuni gli oneri di urbanizzazione ma viene prevista la possibilità di transare sui contenziosi in essere, per evitare danni sia ai comuni che alle imprese. Brunetta non ha impiegato molto tempo per scovare chi sarebbero i beneficiari del blitz. Alla Camera è scoppiato un caso politico che chiama in causa anche il Presidente Laura Boldrini. Una polemica andata avanti per tutta la giornata a colpi di comunicati, ai quali ha replicato duramente Sorgenia.
Le norme «incriminate» sono i commi 74 e 75, ai quali si aggiunge un emendamento approvato nella notte. I due commi, come in parte già accennato, prorogano la sblocca-centrali del 2002 e la interpretano nel senso di estendere l’esonero degli oneri di urbanizzazione nel caso di costruzione di nuove centrali anche agli oneri primari (strade, parcheggi, illuminazione, ecc) oltre che a quelli secondari (asili, scuole, impianti sportivi, ecc). E questo - secondo Brunetta e Lega - favorirebbe soprattutto la centrale di Turano Lodigiano. Al centro di una vertenza su cui si è espresso il Tar Lazio. Sorgenia sarebbe favorita pure dall’obbligo di chiudere le pendenza con una conciliazione e una compensazione. Brunetta non ci sta e ha scritto a Boldrini. Lo stesso ha fatto il vice capogruppo M5S alla Camera, Giuseppe Brescia, che ha parlato di «un regalino da 100 milioni alla Sorgenia dell’amico De Benedetti» dal Pd. La Lega ha parlato di «marchette» e ha minacciato un «Vietnam» parlamentare. Brunetta ha chiesto lo stralcio per estraneità della materia di norme «spudoratamente a favore di Sorgenia». Secondo cui, invece, Brunetta fa «disinformazione », perché il Tar del Lazio avrebbe dato torto al Comune di Turano. Ma in ogni caso, ha fatto sapere Sorgenia, ai Comuni interessati sono già stati versati 40 milioni di euro. Più di quanto previsto dalla legge. Chi ha ragione?
F.D.