Dario Cresto-Dina, la Repubblica 19/12/2013, 19 dicembre 2013
ARLAN, IL PENTITO AD MEMORIAM
Arlan è un ladro di rame. Lo ruba nei piccoli cimiteri della provincia di Torino. Sono aperti fino alle cinque del pomeriggio, ma il freddo e il buio svuotano i vialetti di ghiaia già un’ora prima. Nei cimiteri sono tutti ricchi allo stesso modo. Arlan stacca dagli epitaffi date e lettere: il postino, il Cavaliere di Vittorio Veneto, il cuore granata, la madre affettuosa, l’intrepido aviere... nei paesi si usa ancora far luccicare una parte di vita sul marmo della tomba, c’è addirittura un è nato e poi è morto. Arlan strappa i portavasi con il doppio dente del martello, ma quelli di Gemma e Renato li ha riportati la sera dopo, appoggiandoli alla base del colombario. Renato lavorava sui tralicci dell’alta tensione, è morto fulminato. Il cuore delle moglie non ha retto. Così sta scritto. Non potevano restare senza fiori di plastica, ha confessato Arlan. Il rame è il materiale non ferroso più ricercato, il valore di quello usato varia dai 3,5 ai 5 euro il chilo. A causa dei furti nel 2013 l’Enel ha subìto un danno di 30 milioni di euro, le Ferrovie di oltre 10 milioni.