g. fil., la Repubblica 19/12/2013, 19 dicembre 2013
IN CELLA CONDOTTA ESEMPLARE SAREBBE USCITO TRA UN ANNO
«È una gran bella grana », confessa Salvatore Mazzeo, il direttore del carcere di Marassi.
Davvero non sapevate di avere a che fare con il serial killer Bartolomeo Gagliano?
«Certo, sappiamo dei tre omicidi, conosciamo i precedenti, anche se non abbiamo il suo fascicolo, che riguarda una carcerazione diversa e che rimane all’ospedale psichiatrico criminale di Reggio Emilia».
E a un soggetto così pericoloso si concede un permesso premio?
«La pericolosità del detenuto non va analizzata al passato, al momento in cui ha commesso quei reati, cioè 30 anni fa. Si valuta al presente, nel momento in cui deve uscire dal carcere. E adesso per noi non era pericoloso ».
Uno con alle spalle tre omicidi e una sfilza di altri reati?
«Ha scontato le vecchie pene e ha cancellato i reati. Da noi è arrivato nel 2006 per rapina, e si è fatto 7 anni di carcere con una condotta regolare. Sarebbe uscito tra un anno».
Condotta regolare?
«Io stesso l’ho sentito più volte, era migliorato a livello intellettivo. Era seguito da educatori, psicologi, assistenti sociali. Peraltro, aveva deciso di fare il panettiere una volta tornato libero. Voleva seguire i corsi per i detenuti e voleva essere impegnato nella panetteria del carcere».
Mai violento con gli altri reclusi?
«Non litigava con nessuno, anche se socializzava poco. Ha una patologia in fase evolutiva, tanto da essere seguito dalla Salute mentale. Ripeto, era meritevole del beneficio di poter uscire dal carcere».
Strano, un killer dichiarato seminfermo di mente per tre omicidi, diventa normale per le rapine?
«Lo stabiliscono i magistrati e i giudici. Questa valutazione non la facciamo noi».
(g. fil.)