Marinella Venegoni, La Stampa 19/12/2013, 19 dicembre 2013
FAZIO: “DA RON A NOEMI A SANREMO SI ALZA LA CANZONE POPOLARE”
Il Parlamento contemporaneo appare assai più coraggioso del Sanremone, al quale è eternamente avvinto, in una metafora fatale. Fra i cosiddetti 14 Big del secondo Festival Fazio di questa tornata, annunciati dallo showman ieri in diretta al TG1 dell’ora di pranzo, compaiono meno facce nuove e sconosciute al grande pubblico rispetto a quelle che inondano Montecitorio. È vero, non saliranno più all’Ariston i D’Alema e le Bindi, nel senso dei Cutugno o Anna Oxa, ma l’approccio alle nuove leve resta timido. Essenzialmente, è fatto degli irrequieti e interessanti Perturbazione, e dall’alternativo dandy Giuliano Palma, che con i Bluebeaters piaceva alla gente che piace ma ora va solo. In generale però, se i senatori, campioni di partecipazione, saranno assenti dalla kermesse (su Raiuno dal 18 al 22 febbraio 2014) i volti noti e gli ex vincitori non mancheranno.
Il menù è vario, e pare esplicitamente confezionato per non deludere il pubblico più popolare che bontà sua starà ancora davanti alla tv per cinque lunghe sere: «Come l’anno scorso, non abbiamo dimenticato che si chiama Festival della Canzone Italiana. Abbiamo cercato, nella rappresentazione del classico, soprattutto di essere contemporanei. Abbiamo scelto pezzi che ci sembrano interessanti e che immaginiamo possano interessare molto alle radio, quindi agli ascoltatori», ha detto Fazio con una deduzione già abbastanza coraggiosa. I pezzi, per noi, sono ancora tutti da ascoltare: e seguendo il regolamento in vigore dall’anno scorso ogni concorrente ne avrà due a disposizione, uno dei quali sarà cassato dopo il primo ascolto da pubblico e giurie designate. L’anno scorso è anche successo che non sia stato scelto il brano migliore, e per esempio Malika Ayane ci rimise non poco. Ma sulle orecchie collettive nessuno può intervenire.
Dunque, negli espliciti intenti di popolarità sottolineati da Fabio Fazio («Ci sono talmente tanti talent che Sanremo deve essere il luogo dove deve essere ascoltata la musica di oggi dalla maggiore quantità di gente possibile») il menù dei volti festivalieri 2014 risulta vario e insieme rassicurante, come un pranzo di Natale intergenerazionale dal quale nessuno se ne vada a stomaco vuoto.
Le curiosità, dicevamo, sono al massimo dirette sui Perturbazione e Giuliano Palma, le vere new entry. Per il resto, il parterre è rassicurante: due vincitori di Festival come Ron, il vero decano, e Francesco Renga, entrambi alla ricerca di un rilancio che parta dal palcoscenico più ambito della tv; una roccia come Antonella Ruggiero, che all’Ariston trent’anni fa deliziò con i Matia Bazar e Vacanze Romane, sperimentatrice instancabile e di razza, unica rappresentante della vecchia guardia femminile. Due signore evocheranno immancabilmente X-Factor (curiosamente, nessuno da Amici) e sono Noemi, che dal talent fuggì per cominciare una carriera rispettabile (è anche appena stata giudice e coach a The Voice) e Giusy Ferreri: quest’ultima è la prima esodata, a trent’anni, della formula di questi programmi, rimasta al palo per qualche tempo dopo aver sfruttato a iosa la potenzialità della sua voce strana ma finora ineducata. Un esodato prematuro è anche Francesco Sarcina, classe ‘76, ex leader delle Vibrazioni e in qualche modo simbolo di quest’epoca dove i gruppi scoppiano presto, altro che i cinquant’anni dei Pooh e degli Stones. Anche Riccardo Sinigallia, pura scuola romana, fu nei Tiromancino e da tempo non ne avevamo notizie. E poi, volti cari e tormentati come quello di Cristiano De André, tra l’altro reduce da un bel disco che però non ha fatto breccia. Sanremo, ufficio tiramisù.
Di più fresche generazioni sono Arisa, nata alla gloria proprio a SanremoLab e l’anno scorso a un passo dalla vittoria, e Raphael Gualazzi che sempre nel 2013 fu secondo me il migliore, ma invano: questa volta si presenta con i Bloody Beetroots, esponenti della musica elettronica, sulla carta un connubio interessante. Renzo Rubino è appena nato a Sanremo fra i giovani l’anno scorso, e Fazio&C l’hanno promosso big sul campo, speriamo con motivi migliori dell’anno scorso. Last but not least, Frankie Hi-Nrg, rapper storico italiano, gran testa pensante, del quale è annunciato un tour con Gherardo Colombo in «Imparare la libertà». Se Sanremo serve da trailer, avercene.
Il quadro si completa con le Nuove Proposte annunciate nei giorni scorsi, fra le quali spiccano nomi già conosciuti come Filippo Graziani figlio del compianto Ivan, il bravo indie The Niro e il ligure Zibba.