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 2013  dicembre 18 Mercoledì calendario

TESSA GELISIO SON DIVENTATA ECOLOGISTA PER I BRUFOLI


Milano, dicembre
Pareva l’ennesima star convertita alla causa verde, una di quelle che promuovono campagne in difesa delle foche e firmano collezioni di vestiti ecosostenibili (ma sul red carpet indossano l’alta moda), che hanno bandito la carne per salvare il pianeta e mangiano carotine e pomodori dell’orto. In realtà, la conduttrice televisiva Tessa Gelisio è un’ecologista vera, non una parvenue dell’ambientalismo: è molto competente, ha studiato ed è in grado di motivare, dati alla mano, ogni sua azione sostenibile. Lo racconta, e lo dimostra, anche nel suo libro Ecocentrica, oltre 300 pagine di «facili consigli per vivere aiutando il nostro pianeta».
Quando ha avviato il suo restyling ambientale?
«A 19 anni, quando mi sono trasferita a Milano per studiare e lavorare. Mangiavo male, respiravo aria pessima e mi sono trovata appesantita, con i capelli spenti, i brufoli... Contemporaneamente, mi sono detta: ok salvare le foreste e il Polo Nord, ma io cosa sto facendo per migliorare l’ambiente? E ho deciso che avrei cercato di vivere in modo più sostenibile, a cominciare dalla tavola».
Come si mangia in modo sostenibile?
«Si scelgono prodotti biologici e di stagione, preferibilmente italiani o almeno equosolidali, che rispettano ambiente e lavoratori. Il settore agroalimentare ha un grande impatto sull’ambiente, pensi agli allevamenti, che sono la prima causa della deforestazione dell’Amazzonia (si sacrificano alberi per coltivare soia transgenica da trasformare in mangime), o al peso che pesticidi e fitofarmaci hanno sulla nostra salute e sulla Terra».
Il suo secondo passo green?
«Le cure personali: uso i rimedi omeopatici e non mi ammalo da anni; tutti naturali anche i cosmetici e i trattamenti estetici: utilizzo solo creme, cremine e saponi bio. Ho dato un’impronta eco anche alla casa: sto attenta ai consumi, ho una serie di “ciabatte” che mi permettono di staccare la corrente se non la uso. Ho convinto l’imbianchino a usare vernici naturali (quelle ad acqua contengono solventi); scelgo mobili in legno certificato e ho pavimentato il terrazzo con pneumatici riciclati».
E le pulizie come le fa?
«Prima usavo detersivi biologici, ora faccio quasi tutto con bicarbonato e aceto bianco: pulisco i vetri, i pavimenti, i sanitari e l’acciaio. I detersivi per la lavatrice e la lavastoviglie, li acquisto “alla spina”. Oppure uso le noci indiane: sono ottime per fare il bucato».
Non ho capito: che cosa usa per i panni?
«I frutti del “noce del sapone”, un albero che cresce in India e in Nepal, che compro su internet: contengono saponina, un detergente che, sciolto a 40 °C, si comporta esattamente come il sapone. Basta metterne un po’ nel cestello e il bucato è perfetto».
Il suo fidanzato condivide le sue ecoscelte?
«Ora si è abituato, ma ho dovuto risolvere qualche problemino. Il primo è il profumo: come tutti lui era abituato ad associare l’odore di “pulito” ai detersivi. L’ho risolto aggiungendo qualche goccia di olio essenziale al bucato e mettendo i diffusori naturali in casa. È stata più dura con shampoo e saponi: se non vede la schiuma, pensa che non funzionino. Impossibile fargli amare le merendine bio: vuole solo quelle tradizionali».
E sul fronte moda come si comporta?
Non mi dica che indossa abiti ecologici.
«Ecco: per la moda “verde” c’è ancora molta strada da fare; ho seguito le varie linee ecologiche, che nascono e muoiono purtroppo con grande velocità. Si salvano l’abbigliamento sportivo e le calze, ma sulla biancheria intima devono ancora lavorare... Un’ottima soluzione per gli abiti è il vintage, ma dovendo andare in video con mise sempre diverse non posso utilizzare solo capi vintage; perciò sono costretta a rinunciare alla sostenibilità».
Le scelte ecologiche non sono un po’ costose?
«Sostituendo i detersivi, in realtà, risparmi: ti bastano aceto, bicarbonato e sapone di marsiglia per pulire quasi tutta la casa. Il cibo bio costa di più, ma dipende da dove lo compri e cosa scegli. Le verdure di stagione costano il 2030 per cento in meno e nei supermercati alcuni prodotti biologici sono più economici di quelli di marca. Un po’ cari sono la carne, che si trova a buon mercato dagli allevatori, e i trasformati, come pasta, dolci, biscotti: basta farli in casa: è divertente e puoi controllare gli ingredienti».
Ha reso più verde anche Cotto e mangiato?
«L’ho trasformato, l’ho reso più sostenibile in effetti: nei menu seguo le stagioni, uso poca carne, prediligo i cibi poveri e insisto molto sul riciclo. Odio gli sprechi: alla fine della puntata, le poche volte che avanza qualcosa, lo regalo ai vicini».