Michela Auriti, Oggi 18/12/2013, 18 dicembre 2013
DUDU’ E I SUOI FRATELLI
Roma, dicembre
Mondo Dudù. Da quando è planato in braccio a Berlusconi, per desiderio della fidanzata Francesca e intercessione della deputata animalista Brambilla, il barboncino “presidenziale” ha conquistato fama planetaria. Col suo primo anno compiuto il 16 dicembre, e una pagina Facebook che confluisce nel sito Forza Dudù, per i cuccioli meno fortunati di lui, il quattro zampe segna l’ennesima svolta del Cavaliere. I detrattori sospettano: sa di manovra per agguantare voti dagli animalisti. O magari, pensano altri, è questo un segno di mollezza senile. Si tratti o no di strategia d’immagine, Dudù è talmente presente da aver fatto irruzione nello studio dell’ex premier (ed è solo l’ennesima scorribanda): questi inaugurava con una telefonata il Club Giusta Giustizia di Perugia ma, bau bau, è stato costretto a interrompersi.
«VIVE IN MEDIA TRA I 13 E I 14 ANNI»
Barboncino star. Al punto che tanta popolarità ha incentivato la vendita dei suoi simili. Secondo i dati forniti dagli allevatori, si registra un incremento del 20 per cento negli ultimi sei mesi. «È un cane adatto a tutti perché ha un carattere meraviglioso. Gioca con i bambini e si adegua a qualunque situazione», spiega Federico Coccia, veterinario di Dudù. «Al secondo posto tra le razze più intelligenti, dopo il border collie, ha tendenza imitativa e capta subito i messaggi dell’uomo. Non è predisposto a patologie, vive in media 13-14 anni e le femmine sono di norma più longeve. Il fatto che sia di piccola taglia lo rende facilmente trasportabile. Non subisce la muta del pelo, e questo è un vantaggio per la pulizia della casa. Certo, bisogna stare attenti all’alimentazione».
Sul punto, il dottor Coccia è stato costretto a puntualizzare. Già. Perché un esponente dell’associazione animalista Aidaa, su segnalazione di tre inservienti a palazzo Grazioli, ha chiesto l’intervento della Asl per verificare le condizioni psico-fisiche di Dudù. La Pascale lo vizierebbe con bon bon e pasticcini, cosa già di per sé disdicevole. Ma, peggio ancora, il bianco cagnolino sarebbe depresso per il troppo stress che c’è in casa. Persino Libération, storico quotidiano della sinistra francese, ha ipotizzato che il cucciolo sia «l’ultima vittima di Berlusconi».
«GLI MANCA SOLTANTO LA PAROLA»
Ecco dunque il dottor Coccia che precisa: «Ho prescritto io la dieta a Dudu, a base di croccantini adeguati all’età e alla razza. La depressione? Ma percarità! È tutto meno che depresso. Quando suona il cellulare di Berlusconi, lui abbaia, reagisce agli stimoli. Respira l’atmosfera vivace della casa. Insomma è un cane giocoso e sereno. Senza vizi ma ben educato oltre che molto amato».
Qualche concessione è ammessa, però, dallo stesso Berlusconi: «Rispetto a un bambino gli manca solo la parola. Non gli permetto di stendersi sul letto, pur avendo dovuto cedere sul divano di fronte alle insistenze di una certa persona». Cioè la padroncina Pascale. Susanna Suppa dell’allevamento Vecchia Fattoria riconosciuto dall’Enci (Ente nazionale della cinofilia italiana), si occupa di barboncini da 35 anni. Sono “figli” suoi quelli di Claudia Gerini, Veronica Pivetti, Eva Hengel, Emanuela Falcetti, Francesca Rettondini, Enrico Papi. «Si trova in quattro taglie: più è piccolo (toy) più è costoso. Un barboncino toy con pedigree ha un prezzo tra i 1.400 e 1.550 euro. È un cane che ha bisogno di goiocosa socialità, non va lasciato solo. Decisamente vanitoso, vive in adorazione del suo padrone». E quelle buffe acconciature? «Si chiamano “toilettature a leoncino”: per la partecipazione ai concorsi di bellezza, bisogna adeguarsi agli standard richiesti dall’Enci». Qualcuno ha ipotizzato che Dudù fosse gay. Sulla questione, o provocazione, il dottor Coccia spiega: «Non ha ancora raggiunto la maturità sessuale e l’età per accoppiarsi. L’omosessualità tra gli animali esiste, ma non è un problema come nel mondo degli umani».
Massimo Perla, re degli addestratori e “papà” di cani attori come Rex, elogia ancora le qualità della razza: «Nasce come cane da caccia in acqua, al pari del labrador. È poi scaduto ad animale da compagnia, nel senso più deleterio del termine: viene sempre tenuto in braccio, eppure ha quattro zampe! Invece è di indole talmente versatile,che potrebbe essere un ottimo ausiliario. Lo hanno molto impiegato nei circhi e sui set».
Nel 1964, infatti, un esemplare francese di quattro anni diventa famoso come Monsieur Cognac. Il titolo della commedia, con Tony Curtis, rimpiazza ben presto il più banale nome Boby e lui fa concorrenza a Lassie e Rin Tin Tin. C’è poi Oliver in braccio a Grace Kelly, quando la star arriva a Montecarlo in transatlantico per sposare Ranieri. Ed ecco Vicky con il presidente Nixon e un’intera stirpe canina per i Perón. Il barboncino di Sandro Pertini, amatissimo, si chiamava Trick. Lo fece seppellire nel cimitero per animali Casa Rosa, a Roma.
ROSITA CONQUISTATA DA DOLCE EUPHORIA –
Milano. Rosita Celentano, 48, con in braccio il suo barboncino toy Euphoria. «In quell’allevamento a Lucca», racconta, «è stata lei a cercarmi. Tra tanti mi sono subito innamorata della sua dolcezza».
PER CLAUDIA UN TOY DI NOME BEIGE –
Roma. Claudia Gerini, 42, con l’amato toy di nome Beige. Come quelli di Veronica Pivetti, Eva Henger, Enrico Papi ed Emanuela Falcetti, arriva dall’allevamento della Vecchia Fattoria.
BRAVA MICHELLE, MAI SENZA LILLY –
Milano. Michelle Hunziker, 36, con il barboncino toy di nome Lilly. «Mia figlia Aurora desiderava un cagnolino», dice, «e così, più di tre anni fa, le ho fatto questo regalo. Da allora Lilly fa parte della famiglia: non riesco più a immaginarci senza questo batuffolo che ci riempie di feste e di amore».
COMPAGNO AMATO DA STAR DIVINE –
Los Angeles. Liz Taylor adorava i cani di taglia piccola. La divina Maria Callas nel 1956, a 33 anni, con l’amato e inseparabile Toy (si chiamava proprio così). Il barboncino era molto diffuso negli anni 50-60. Grace Kelly arrivò a Monaco per le nozze con il suo Oliver.