VARIE 18/12/2013, 18 dicembre 2013
APPUNTI PER GAZZETTA - CHE LEGGE DI STABILITA’ STA USCENDO DA MONTECITORIO
REPUBBLICA.IT
ROMA - Ottenuto durante la notte il via libera della Commissione Bilancio, la Legge di Stabilità è finalmente approdata alla Camera, dove la discussione generale sulla finanziaria è iniziata poco prima delle 17. Le operazioni di voto inizieranno domani mattina. Non si esclude, come anticipato dal sottosegretario all’Economia Pierpaolo Baretta, che il governo ponga la questione di fiducia per sbloccare la manovra nel più breve tempo possibile.
Il termine per la presentazione in Aula degli emendamenti alla Legge di Stabilità è fissato alle ore 19,30. La scadenza per le proposte di modifica al ddl bilancio è invece indicata alle 17,30.
SCHEDA: TUTTI I PROVVEDIMENTI
Il presidente del Consiglio Enrico Letta ha avuto un colloquio riservato nel pomeriggio con il leader di Confindustria Giorgio Squinzi a Palazzo Chigi. Ieri il presidente degli industriali ha attaccato la Legge di Stabilità dicendosi "scettico" sul provvedimento bilancio.
Intanto, il presidente della Commissione Bilancio della Camera, il dem Francesco Boccia, si è detto "molto soddisfatto" della "bella sintesi" fatta dei tantissimi emendamenti e del fatto che la Legge di Stabilità ne sia uscita "rafforzata". A Sky Tg24, Boccia indica tra le novità più importanti "il Fondo per la riduzione del cuneo fiscale per lavoratori e imprese, alimentato con le risorse della spending review e della lotta all’evasione, la salvaguardia per altri 17mila esodati (950 milioni dal 2014 al 2020), la lotta all’anatocismo, mai più interessi su interessi". Senza dimenticare la decisione di "incrementare e garantire le borse di studio in particolare per i medici specializzandi: non è accettabile che dopo tanti anni di studio poi i migliori dei nostri medici debbano andare all’estero".
SCHEMA DEL PROVVEDIMENTO (REPUBBLICA.IT)
MILANO - Arriva nell’aula della Camera la discussione generale sui disegni di legge su bilancio e Stabilità, con la possibilità che il governo vi ponga la fiducia. Il testo, uscito dal Senato, è passato dalla Commissione bilancio di Montecitorio, che lo restituisce alla discussione parlamentare con importanti novità. In vista della votazione, probabilmente nella mattinata di giovedì 19 dicembre, eccone una rassegna.
Fondo taglia-cuneo. La riduzione della pressione fiscale è il cavallo di battaglia di tutti. A questo dovrebbe servire il "Fondo per la riduzione della pressione fiscale", alimentato dai risparmi che derivano dalla spending-review e dagli introiti della lotta all’evasione fiscale. Dal conteggio vanno però sottratte quelle risorse che la Stabilità già contava di raccimolare con la razionalizzazione della spesa pubblica; come denuncia Confindustria, inoltre, i fondi derivanti dall’attività di contrasto all’evasione (per il biennio 2014-2015) dai quali attingere sono al netto di quelli derivanti dal recupero svolto da Comuni, Province e Regioni. Non si può derogare, infine, dal "conseguimento di obiettivi di finanza pubblica": come a dire, prima sistemiamo i conti e poi distribuiamo le risorse, che per Giorgio Squinzi "sono insufficienti". Una volta determinato l’ammontare per disponibile per tagliare
le tasse, compito demandato alla stesura del prossimo Def - Documento di economia e finanza, la "Bibbia" dei conti pubblici -, queste andranno divise al 50% tra imprese e lavoratori. Nel primo lotto sono inclusi i professionisti e le micro imprese sotto i 181mila euro di valore della produzione e i benefici si sentiranno in una minore Irap. La quota dei lavoratori, invece, è da spartire con i pensionati: i vantaggi saranno in maggiori deduzioni e affini.
Tobin Tax. E’ stato ritirato l’emendamento del Pd sulla la tassa sulle transazioni finanziarie. La proposta di modifica, presentata da Luigi Bobba, puntava ad allargare la platea della tassa a tutti i titoli (esclusi quelli non speculativi come i titoli di Stato) e abbassava l’aliquota allo 0,01%. Il governo si è impegnato a riferire in Commissione entro gennaio e ad affrontare la questione durante il semestre italiano di presidenza europea.
Web Tax. E’ stata riformulata la proposta di modifica sulla tassa per gli operatori dell’online, dopo che una sua prima versione era già stata approvata dalla Commissione. L’argomento ha spaccato il centrosinistra e il segretario del Pd, Matteo Renzi, ha espresso la sua contrarietà all’impianto originario. Dalla versione "allegerita" è scomparso l’obbligo di aprire partita Iva per tutti i soggetti che effettuano il servizio di commercio elettronico diretto o indiretto; rimane invece in piedi la necessità di dotarsi della partita Iva per la pubblicità online e per il diritto d’autore. L’opzione dovrebbe servire a costringere le multinazionali come Google o Amazon a domicilarsi fiscalmente in Italia.
Imu e Tasi. Tra le novità più importanti approvate in Commissione figura lo slittamento dal 16 al 24 gennaio del pagamento della cosiddetta "mini-Imu", cioè il 40% dell’extragettito stimato nei Comuni che hanno aumentato le aliquote nel 2012 o 2013 rispetto allo standard del 4 per mille sulla prima casa. Il governo si è impegnato a restituire quella quota, probabilmente in forma di rimborso nell’ambito della prossima Iuc. Quanto alla Tasi, la tassa sui Servizi indivisibili dei Comuni (quali l’illuminazione pubblica e la manutenzione delle strade), in Commissione si è tornati alla versione licenziata con fiducia annessa dal Senato. Salta quindi il tetto all’1 per mille del valore catastale per l’imposizione sull’abitazione principale, resta il limite al 2,5 per mille come per la seconda casa. Doppio risultato per il settore agricolo: quanto all’Imu scende la base imponibile per i terreni e vengono esentati i fabbricati strumentali; quanto alla Tasi il tetto massimo per i fabbricati è all’1 per mille.
Pensioni ed Esodati. Scenario migliore per i pensionati che ricevono un assegno tra tre e quattro volte il minimo: saranno adeguate al 95% del costo della vita e non con il meno vantaggioso 90% precedentemente previsto. Piena rivalutazione per quelle fino a tre volte il minimo. Inoltre, la platea di salvaguardati dopo il caos della riforma Fornero si allarga di altre 17mila persone, rispetto alle 6mila incluse nella versione originale del ddl. Lo stanziamento necessario per questa terza tranche di interventi (30mila persone complessive interessate) è di 950 milioni di euro tra il 2014 e il 2020.
Statali e sostegno. Viene approvato il tetto al cumulo di redditi da lavoro e da pensione per chi svolge un incarico nella pubblica amministrazione: non sarà possibile sommare una cifra superiore a 302mila euro, cioè lo stipendio del primo presidente della Corte di cassazione. La misura si estende ai vitalizi dei parlamentari, con esclusione dei contratti in essere fino a scadenza. Un fondo è poi dedicato al sostegno delle politiche attive per il lavoro, con l’obiettivo di reinserire i cassintegrati. Previsti 55 milioni nel triennio 2014-2016, con delega a un decreto apposito del ministero del Lavoro per sperimentare nuove forme di politiche attive per il lavoro. Si prevede infine l’assunzione di 120 figure per gestire correttamente gli interventi finanziati dai fondi europei, ai quali si affiancano 126 milioni da destinare ai lavori socialmente utili a Napoli, in Calabria e a Palermo.
Risparmi ed Equitalia. Un emendamento ha cancellato il bollo fisso di 34,2 euro sulle comunicazioni finanziarie ce riguardano azioni, Btp, fondi, polizze, conti di deposito e affini, per giacenze medie sotto 17mila euro. Sale però il carico impositivo sui correntisti tra 250 e 500 mila euro. Parte la sanatoria agevolata per saldare le cartelle di Equitalia (la loro "rottamazione") emesse fino al 31 ottobre 2013, per le quali bisognerà pagare in un’unica rata entro il 28 febbraio 2014, ma sulle quali non verranno calcolati interessi o sanzioni.
Spiagge e stadi. Parte la sanatoria anche per i canoni non pagati da parte dei gestori di stabilimenti balneari: potranno pagare il 60% in nove rate o il 30% subito, sempre entro la fine di febbraio. Quanto agli impianti sportivi, l’emendamento prevede l’ammodernamento e la costruzione di impianti sportivi senza la realizzazione di nuovi complessi di edilizia residenziale. La proposta di modifica stabilisce il ricorso "in via non esclusiva" al fondo di garanzia per il credito sportivo per favorire interventi di ammodernamento o costruzione "con particolare riguardo alla sicurezza degli impianti e degli spettatori".
Bankitalia e Consob. La tassazione delle plusvalenze che le banche otterranno dalla rivalutazione delle quote di Banca d’Italia (la cui valorizzazione è fissata per decreto a 7,5 miliardi) subirà una tassazione del 12%. Per altro, questa volta nella Commissione Finanze del Senato, viene approvato a poche ore di distanza il dl proprio sull’Imu e le quote di Bankitalika: tra le novità approvate la specificazione dell’"italianità" dei quotisti e l’abbassamento del tetto dal 5% al 3% per le quote. Inoltre il periodo transitorio passa da 24 a 36 mesi. Tornando alla Stabilità, dopo aver presentato un emendamento, il governo fa marcia indietro e ritira l’innalzamento da tre a cinque commissari per l’Autorità di vigilanza sui mercati finanziari.
Altre misure. Tra gli altri interventi, si prevedono un massimo di 50 milioni per aumentare il trattamento salariale dei contratti di solidarietà, incentivi per la stabilizzazione dei precari dei call center, il sostegno all’emittenza radiotelevisiva, 50 milioni di euro dal 2014 per rifinanziare il Fondo integrativo statale per la concessione di borse di studio, un’ulteriore spesa di 30 milioni di euro per il 2014 e di 50 milioni dal 2015 per le scuole di specializzazione in medicina. Rifinanziato il bonus bebè, si apre alla mobilità per il personale delle società controllate direttamente o indirettamente dalle pubbliche amministrazioni.
(18 dicembre 2013)
PEZZO DEL 17/12
ROMA - Mentre procedono i lavori sulla Legge di Stabilità, con le proposte di governo e relatori destinate alla Commissione Bilancio della Camera, il governo pensa di ricorrere alla fiducia anche a Montecitorio per sbloccare nel minor tempo possibile la Manovra. La notizia è arrivata dal sottosegretario all’Economia, Pierpaolo Baretta, che parlando a Radio Anch’io ha detto "è possibile che ci sia" una richiesta del governo di porre il voto di fiducia a Montecitorio. Per Baretta si tratta di una decisione che "viene sempre presa all’ultimo minuto, anche sulla base degli emendamenti". Il sottosegretario segnala la "necessità di chiudere entro il 23". Se "non c’è una condivisione di tutti i gruppi o se c’è un inasprimento" della discussione in Aula sarà possibile chiedere la procedura accelerata, visto "che dobbiamo garantire che la Legge di Stabilità si chiuda nei tempi obbligatori".
Proprio in tema di tempistiche, si registra uno slittamento da oggi a domani mattina, alle 8.30, l’avvio dell’esame del disegno di legge, accompagnato a quello di bilancio, da parte dell’Aula della Camera: la decisione è stata presa dalla conferenza dei capigruppo di Montecitorio. Le votazioni sui provvedimenti sono previste a partire dalle 15.
Che il clima non sia dei più concilianti è poi testimoniato dalle parole di Renato Brunetta (capogruppo di Fi); dagli stessi microfoni e parlando della
Manovra, Brunetta ha detto di aver "visto delle cose inenarrabili. Ho visto un suk in Commissione Bilancio. La maggioranza era riunita con il governo non per trovare soluzioni per gli italiani ma per fare marchette, provvedimenti ad personam per singole categorie, al fine di acquisire i consensi", il suo giudizio.
Il leader degli industriali, Giorgio Squinzi, si è detto scettico sul provvedimento, anche se ha ribadito che "non c’è alternativa". Il numero uno di Confindustria, aggiungendo il suo punto di vista sulla situazione del Paese, ritiene "giustificate" le proteste dei cosiddetti Forconi anche perché "purtroppo il malessere è molto diffuso". Anche se, in ogni caso, stigmatizza il comportamento tenuto dai manifestanto in questi giorni: "In nessun caso - sottolinea Squinzi - le conseguenze della crisi devono sfociare in azioni di protesta violenta che vanno condannate fermamente. Bloccare il paese e il lavoro non serve a risolvere i problemi".
Mentre impazza insomma la polemica politica, il presidente del Consiglio, Enrico Letta, ha incontrato per due ore a Palazzo Chigi i segretari generali di Cgil, Cisl, Uil e Ugl, Susanna Camusso, Raffaele Bonanni, Luigi Angeletti e Giovanni Centrella. Sul tavolo le richieste di modifica alla stabilità. Nel corso della riunione, secondo
Quanto si apprende da fonti sindacali, si è parlato dell’emendamento governativo sul fondo taglia-cuneo per imprese e lavoratori. Inoltre, è stata affrontata, in generale, la situazione del paese e da parte di letta è arrivato un invito al senso di responsabilità. Centrella ha detto che al governo "stanno lavorando per portare maggiori risorse per ridurre la pressione fiscale sui lavoratori. C’è l’intenzione di fare questo". Nel fine settimana i sindacati avevano protestato a Montecitorio proprio per chiedere maggior tutela di redditi da lavoro e pensioni. Per Bonanni "ci sono segnali" ma "non è tutto quello che ci aspettiamo".
In attesa degli ulteriori sviluppi, dunque, si registra nella notte il via libera della commissione Bilancio a un emendamento che introduce un tetto di 300 mila euro al cumulo tra redditi da pensione e redditi da lavoro per i dipendenti pubblici. L’emendamento, presentato dal Pd e poi riformulato con il parere favorevole del governo, prevede che il tetto del cumulo valga anche per "i vitalizi, anche conseguenti a funzioni pubbliche elettive". Mentre "sono fatti salvi i contratti in corso fino alla loro naturale scadenza". Infine, prevede che "gli organi costituzionali applichino i principi di cui al presente comma nel rispetto dei propri ordinamenti". Non viene dunque previsto un divieto di cumulo, bensì viene posto un tetto massimo. "Chi percepisce una pensione, se svolge anche un’altra attività pubblica, sa che non può andare oltre i 300mila euro", ha spiegato in comissione il relatore alla Stabilità, Maino Marchi.
Stando sempre ai contenuti della Legge, il governo, tramite il vice ministro Stefano Fassina, ha annunciato il ritiro dell’emendamento che portava da 3 a 5 il numero dei componenti del Consiglio direttivo della Consob. Nella notte la Commissione ha approvato anche un emendamento che proroga di un anno, dal 2016 al 2017, gli indennizzi per le aziende in crisi. E uno, a firma di Ettore Rosato del Pd, che mette fine alla duplicazione delle banche dati per gli autoveicoli: verrà istituito un unico archivio telematico nazionale per il Pra e la motorizzazione in modo da ottenere un risparmio. Ancora, dalla Commissione arriva l’ok all’emendamento del relatore che prevede una sanatoria dei contenziosi sui canoni e gli indennizzi per l’utilizzo dei beni demaniali marittimi e che stabilisce un riordino della normativa sulle concessioni demaniali da effettuare entro maggio. La proposta di modifica prevede che il soggetto interessato possa pagare in un’unica soluzione il 30% delle somme dovute all’erario o rateizzare fino a un massimo di 6 tranche annuali un importo pari al 60% del dovuto oltre gli interessi legali. La domanda per aderire alla sanatoria dovrà essere presentata entro il 28 febbraio.
Slitta invece ufficialmente il pagamento della mini-Imu del 2013 al 24 gennaio 2014., dall’iniziale 16 gennaio. Via libera pure all’applicazione dell’imposta sostitutiva al 12% sulla rivalutazione delle quote della Banca d’Italia e al fondo taglia tasse per le imprese e i lavoratori con le risorse della spending review e derivanti dalla lotta all’evasione fiscale. Ne beneficeranno "in egual misura" imprese e lavoratori. Le risorse destinate ai lavoratori dovranno essere divise con i pensionati; mentre per quanto riguarda le imprese, la quota va ripartita tra attività produttive, lavoratori autonomi e imprese in contabilità semplificata.
Sul versante degli esodati, si prevede lo stanziamento di 950 milioni di euro dal 2014 al 2020 per salvaguardare altre 17 mila persone (il testo contiene già la tutela per 6 mila soggetti). E’ passato anche l’emendamento per l’ammodernamento e la costruzione di impianti sportivi, ma senza la realizzazione di nuovi complessi di edilizia residenziale. Tra i nodi che restano da sciogliere ci sono quelli della Tobin tax e della Tasi leggera. Per entrambi si va verso un nulla di fatto. La nuova tassa sulla casa resterà quindi nella formulazione approvata dal Senato che vede una forbice dell’aliquota tra l’1 e il 2,5%. Tetto quest’ultimo, viene evidenziato, inferiore di un punto, comunque, alle richieste dei Comuni.
ALTRO PEZZO DI SALVO INTRAVAIA
ROMA - Si apre uno spiraglio per i 25mila pulitori precari delle scuole che da gennaio rischiano il licenziamento o, nella migliore delle ipotesi, di vedersi dimezzato lo stipendio. E arrivano anche più fondi per le borse di studio universitarie e le specializzazioni mediche. La legge di Stabilità, che approda oggi alla Camera per quella che dovrebbe essere la sua ultima lettura prima di passare per l’approvazione definitiva al Senato, porta con sé alcune novità positive per scuola e università.
Lo scorso 12 dicembre, subito dopo la protesta in viale Trastevere dei pulizieri in forza nelle scuole italiane, il ministro dell’Istruzione Maria Chiara Carrozza si era impegnata a cercare una via d’uscita al licenziamento o al taglio della retribuzione di oltre 25mila soggetti che lavorano nelle scuole da molti anni. La risposta è arrivata con l’emendamento approvato ieri dalla commissione Bilancio che proroga di altri due mesi il vecchio contratto in scadenza il 31 dicembre prossimo e apre un tavolo politico sindacale con il Governo "per definire soluzioni normative o amministrative ai problemi occupazionali connessi alla successiva utilizzazione delle convenzioni Consip".
Resta la questione aperta del bando di gara della Consip - la società del ministero dell’Economia che si occupa dell’acquisto di beni e servizi per la Pubblica Amministrazione - per i servizi di pulizia nelle scuole, che prevede un tetto di spesa di 298 milioni contro i 390 spesi finora. "Ora mi auguro - dichiara il ministro Carrozza - che si trovi una soluzione in collaborazione tra governo ed enti locali per far fronte alla situazione".
A seguito delle proteste messe in atto nei mesi scorsi dagli studenti, arrivano anche 50 milioni di euro per finanziare il diritto allo studio. Ma, di fronte agli sforzi del governo, gli studenti restano freddi. Per Alberto Campailla, portavoce di Link-coordinamento universitario, si tratta "di un piccolo gesto che non basta a eliminare la vergognosa figura tutta italiana dell’idoneo-non beneficiario, visto che ai 206 milioni di euro previsti dal 2014 comunque continua a mancare all’appello una cifra di poco inferiore ai 200 milioni di euro per raggiungere la copertura totale delle borse di studio".
Anche Gianluca Scuccimarra, coordinatore dell’Unione degli universitari, non è soddisfatto. "Aumentare i fondi per il diritto allo studio di 50 milioni è sicuramente un segnale positivo, speriamo il primo di tanti altri per invertire la marcia. Ma non siamo soddisfatti: secondo i nostri calcoli mancano ancora 150 milioni di euro affinché la copertura delle borse di studio sia totale. Il diritto allo studio - conclude Scuccimarra - è un diritto umano costituzionalmente garantito e proprio per questo, stufi delle briciole, continueremo a chiedere che il Paese investa su diritto allo studio invertendo la marcia".
Il governo incrementa di 30 milioni di euro anche il fondo per i contratti di specializzazione medica dopo la laurea in Medicina e Chirurgia. "Nei prossimi 10 anni sono attesi pensionamenti massivi", denuncia il Segretariato italiano dei giovani medici. Ogni anno, a fronte di 10mila iscritti a medicina e 7mila e 500 laureati, sono stati resi disponibili soltanto 5mila contratti di specializzazione che quest’anno si sono ridotti a 4mila e 500. Contratti che, per via dell’innalzamento della durata delle specializzazioni da quattro a cinque anni, dal 2013/2014, si sarebbero ridotti a 2mila e 800.
Per coprire l’intero contingente di medici laureati ogni anno servirebbero, secondo le stime effettuate dai Giovani medici, almeno 80 milioni di euro in più. I 30 milioni stanziati dal governo, su richiesta del ministro Carrozza con la legge di Stabilità, rappresentano un primo passo in avanti verso la totale copertura del fabbisogno. Anche perché l’emendamento approvato ieri dalla commissione Bilancio a partire dal 2015 prevede un incremento di 50 milioni sui 473 stanziati a partire dal 2007 per le specializzazioni dei giovani camici bianchi.