Enrico Franceschini, la Repubblica 18/12/2013, 18 dicembre 2013
LEZIONI PRIVATE DA 1000 STERLINE ALL’ORA A LONDRA È BOOM DEI “TUTOR” PER MILIARDARI
“Cercasi Pigmalione per imparare letteratura, storia, matematica, scienze, filosofia, e ottenere l’iscrizione a Oxford. Salario annuo 122 mila sterline”. Centocinquantamila euro all’anno, 12.500 euro al mese, per dare lezioni private? L’offerta di lavoro apparsa recentemente sulle pagine del Times di Londra veniva attribuita a un anonimo “studente arabo”, ma non era uno scherzo. E’ la prova che un nuovo mestiere sta affermandosi in Gran Bretagna, negli Stati Uniti, negli altri paesi d’Occidente e nelle economie emergenti: il “tutor”. Un vecchio mestiere, in realtà, quello dell’istitutore che insegnava a corte ai figli di re, principi e aristocratici di tutta Europa, ma modernizzato dal marketing e adattato alla scuola di massa. Basti dire che, secondo una recente stima, coloro che fanno questo lavoro nel Regno Unito, a tempo pieno o part-time, sono più del doppio di quelli che insegnano nelle scuole: oltre un milione di tutori contro 442 mila insegnanti.
Alcuni sono universitari che danno ripetizioni ad allievi più giovani per mantenersi durante gli studi, altri sono giovani attori, ballerine, cantanti, artisti, che trovano più facile dare qualche lezione privata alla settimana piuttosto che fare il cameriere per arrotondare i guadagni in attesa di avere eventualmente successo nella propria arte. Ma molti sono tutor di professione. Gli uni e gli altri contano ormai su agenzie bene organizzate che li indirizzano verso un mercato in espansione. Come principali clienti hanno l’élite, o meglio i figli dell’élite: i ragazzi e ragazze che, a Londra e a New York, a Ginevra e a Singapore, a Mosca e a Shangai, frequentano scuole private da 30-40 mila euro di retta al mese. Un’istruzione così costosa dovrebbe loro bastare, ma non è così o almeno non sempre. «Se un genitore investe mezzo milione di euro per mandare un figlio a una buona scuola privata, dalle elementari al liceo, non vuole rischiare che l’esperienza si concluda con voti insufficienti per accedere alle migliore università», spiega al Financial Times Matt Bardin, un insegnante inglese fondatore della Veritas Tutors, agenzia internazionale di lezioni private.
Per queste lezioni “su misura”, come gli abiti confezionati dai sarti di Savile Row, i prezzi sono stellari: 500-1000 sterline l’ora. Possono includere la residenza a domicilio presso lo studente e arrivare alle 122 mila sterline annue dell’inserzione del Times, o anche più: a Hong Kong ci sono offerte fino a 1 milione di dollari l’anno e Bardin ha mandato alcuni dei suoi insegnanti a dare lezioni per tutta l’estate su yacht privati di miliardari. Non c’è sempre bisogno di spostarsi fisicamente, però: l’ultima tendenza sono le lezioni via Skype, «in fondo preferibili, perché causano meno frustrazioni», dice il fondatore della Veritas.
Naturalmente la lezione media, a Londra come altrove, costa molto meno: 40-100 sterline l’ora (50-120 euro). E se uno studente vuole spendere ancora meno c’è il tutore digitale, siti Internet a cui collegarsi via Skype 24/7, cioè 24 ore su 24, 7 giorni alla settimana, da qualunque parte del mondo, per lezioni “alla carta”, non occorre prenotare, si paga all’ora o addirittura al minuto (25-50 euro l’ora il prezzo tipico), per farsi aiutare a fare i compiti, preparare un esame, una verifica.
Di certo c’è che l’istitutore privato sta vivendo un boom senza precedenti. «Dovrà essere altamente intelligente, erudito, culturalmente versatile e pronto a seguirmi nei miei viaggi», diceva l’inserzione da 122 mila sterline del Times. Sembra il ritratto del professor Higgins, il tutore di “Pigmalione”, la celebre commedia di George Bernard Shaw da cui è stato tratto “My fair lady”. Solo che nel film l’allievo era la fioraia Eliza Doo-little (Audrey Hepburn). Qui è il figlio di uno sceicco.