Fulmini 19/12/2013, 19 dicembre 2013
PAURA/1
«Paura del Napoli? Io ho paura solo delle bombe, della morte e un po’ degli aghi quando devo fare qualche prelievo» (il portiere del Cagliari Vlada Avramov).
PAURA/2 «Paura è una parola sbagliata, se si affaccia conviene smettere. Ho rispetto per il mio esercizio e alla partenza sono sempre concentratissimo: la gara dura 50-55 secondi, nei quali penso solo a guidare, all’entrata in curva e all’uscita, non c’è tempo per divagazioni. Né per avere paura» (Armin Zoeggeler).
LAMA «Vedo tanti giocatori che hanno paura dei giudizi, così come io temevo quello di mio padre. Vedo gente spaventata che cerca di nascondersi, e mi ricordo di quando facevo cose pazze perché per la paura volevo scomparire dalla faccia della terra. Quando Becker disse che tutti mi odiavano, mi ferì tantissimo. Già ero insicuro, quelle parole furono una lama» (Andre Agassi).
TREGUA «So di essere un privilegiato. E chi crede che sia un montato vuol dire che non mi conosce bene. Chiedo solo una tregua e il tempo necessario per sistemare un po’ di cose» (Mario Balotelli).
FANTACALCIO «Se giocassi al Fantacalcio non mi comprerei, ci sono attaccanti che segnano di più come Balotelli. Uno dei miei preferiti, insieme con Ibrahimovic e Cavani» (il giovane attaccante del Sassuolo Simone Zaza).
MANICHE «Io sono quello che deve convincere i tifosi che devono stare vicino alla squadra, perché non sempre si possono vivere annate meravigliose. Forse, però, il primo a doversi convincere di questo sono proprio io. La classifica dice che dovremo lottare per la salvezza. Nella mia carriera, pur non allenando mai squadre di prima fascia, non mi era mai capitato. Comunque tranquilli, io sono un agonista, mi sono già tirato su le maniche» (l’allenatore dell’Udinese Francesco Guidolin).
OLD SCHOOL «Sono semplicemente spontaneo. Ma sì, mi piace anche lo spettacolo e far vedere quello che ho dentro. Quando avevo 5 o 6 anni mi alzavo per vedere Magic Johnson e Bird alla tv. Sono da sempre innamorato della Old School» (Marco Belinelli).
MONUMENTO «Ho chiesto a Petrucci, ex presidente del Coni, perché non mi avesse intitolato invece del vecchio il nuovo campo centrale: “Perché il vecchio è monumento nazionale e nessuno lo può toccare, Nicola, quell’altro no...”. Per quell’altro c’è tempo» (Nicola Pietrangeli).