Anna Zafesova, La Stampa 18/12/2013, 18 dicembre 2013
GAS E 15 MILIARDI PUTIN SI “COMPRA” IL SÌ DELL’UCRAINA
Quindici miliardi di dollari e un supersconto sul gas: dopo aver per un mese giocato su due tavoli in cerca del miglior offerente, Viktor Yanukovich torna da Mosca con in tasca il premio di Vladimir Putin per non aver firmato l’accordo di associazione con l’Ue. A Kiev la piazza gli sta preparando un’accoglienza furiosa, ma intanto il presidente ucraino è riuscito se non altro a rinviare il crac economico. Senza peraltro impegnarsi troppo con Mosca.
Putin ha insistito a più riprese ieri che l’argomento dell’adesione ucraina all’Unione Doganale, la «anti-Ue» che il Cremlino cerca di costruire sulle ceneri dell’ex Urss, «non è stata nemmeno discussa».
Difficile capire quanto gli crederà il Maidan: già un mese fa, dopo l’ennesimo vertice «segreto» con Putin l’opposizione ucraina aveva parlato di 20 miliardi promessi dal capo del Cremlino a Yanukovich se avesse voltato le spalle all’Europa. La stessa cifra nella quale Yanukovich aveva quantificato le «compensazioni» per i danni derivanti dall’embargo commerciale che la Russia gli avrebbe imposto, e che aveva chiesto a Bruxelles. Ovviamente senza ottenerli. La Commissione Europea ha sospeso il negoziato sull’accordo da firmare con Kiev qualche giorno fa, in attesa di chiarimenti, e il commissario per l’Allargamento Stefan Fule è apparso abbastanza esasperato dal doppio gioco ucraino: «Se il presidente dice che l’accordo di associazione con l’Ue avrebbe leso gli interessi nazionali, non si capisce di cosa stiamo parlando». Ma, ieri, il neo ministro degli Esteri tedesco Frank Walter Steinmeier ha ammesso che la Russia è stata «sottovalutata», anche se il suo atteggiamento è «scandaloso».
A Mosca invece hanno capito quando ieri Yanukovich ha chiesto «misure urgenti» per rianimare il commercio tra i due Paesi, crollato in buona parte a causa delle ritorsioni russe verso l’Ucraina che guardava a Ovest.
Le condizioni sembrano favorevoli: la Russia acquisterà obbligazioni ucraine per 15 miliardi di dollari, allevia i limiti al commercio e in più taglia drasticamente il prezzo del gas, da 410 a 268 dollari per mille metri cubi. Il prezzo scontato sarà valido per i prossimi dieci anni, ma per Putin è una «misura temporanea», un’allusione abbastanza evidente al futuro comportamento dell’Ucraina. Secondo alcuni esperti russi, Mosca si aspetta che in cambio dello sconto Kiev aumenterà gli acquisti (pagando con i soldi russi), rinuncerà all’esplorazione dei giacimenti di shale gas con la Shell e offrirà ai russi accesso diretto al mercato ucraino.
Un patto che però a quanto pare non riuscirà a riaprire lo spazio per le manovre politiche in casa per Yanukovich. La protesta permanente in piazza a Kiev – che ieri ha proseguito l’assedio del centro e di varie sedi del potere, incluso l’ufficio di Yanukovich Jr. - ha convocato un nuovo maxi-raduno.
Vitaly Klitschko, il leader di Udar che ormai si sta sostituendo come simbolo della protesta a Yulia Timoshenko, ancora in carcere, ha parlato di «svendita degli interessi nazionali». «Yanukovich ha ceduto l’indipendenza e le speranze di una vita migliore di tutti gli ucraini», ha detto il pugile, annunciando che d’ora in poi l’opposizione abbandona ogni negoziato e chiederà soltanto elezioni anticipate. Proprio ieri Klitschko ha rinunciato al suo titolo di campione dei pesi massimi in carica per dedicarsi solo alla politica e candidarsi alle presidenziali: «Voglio sfidare Yanukovich sul ring».