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 2013  dicembre 17 Martedì calendario

SE IL PIUMINO D’OCA VALE PIÙ DI MEDIASET E FINMECCANICA


Le azioni Moncler hanno chiuso la loro prima seduta di contrattazioni in rialzo del 46% a 15 euro. Numeri che valgono una capitalizzazione di 3 miliardi e 750 milioni di euro. Cifre da capogiro se si pensa che a Piazza Affari sono solo 21 le società quotate che hanno un valore di mercato superiore. Un drappello di blue chips che va da il colosso petrolifero Eni (59 miliardi) a Ubi Banca (4,2) passando da Fiat (6,3), Generali (25) e altri big dell’industria e della finanza.
All’attuale valore di mercato Moncler, azienda da 410 dipendenti che ha chiuso il bilancio 2012 con un margine operativo 161,5 milioni su un fatturato di 489,2, ha una capitalizzazione superiore a Finmeccanica, colosso statale della difesa che dà lavoro a 67mila persone e ha un fatturato annuo di 17 miliardi di euro. La sproporzione è in parte viziata dal fatto che le quotazioni di quest’ultima sono particolarmente depresse (il titolo è in calo del 50% rispetto ai livelli di 5 anni fa). Prendiamo allora Davide Campari che, al contrario, è andata molto bene in questi anni. Sia sul fronte dei risultati societari che in Borsa: in cinque anni il titolo ha guadagnato il 154 per cento. Anche in questo caso la capitalizzazione è inferiore a quella di Moncler pur vantando un peso specifico decisamente superiore: Campari è una multinazionale da 4mila di pendenti che fattura quasi tre volte tanto Moncler. La matricola ha una capitalizzazione superiore anche a Mediaset che fattura sette volte tanto. La capitalizzazione di Moncler è quasi cinque volte quella di Saras che fattura oltre 20 volte tanto ed è pari a oltre il doppio di Autogrill che fattura oltre 4 miliardi l’anno e dà lavoro a circa 47mila persone in 30 Paesi al mondo.
Con 3 miliardi e 750 milioni di euro il valore di mercato di Moncler è pari a 129 volte gli utili passati e 38 volte quelli attesi. La capitalizzazione della matricola è pari a 7,6 volte il fatturato. Quasi il doppio rispetto al resto delle società del lusso italiane che, calcola S&P Capital IQ, in media quotano 3,6 volte i ricavi. Valutazioni del resto già particolarmente elevate se si pensa che in media le società del Ftse Mib quotano 1,6 volte i ricavi.
I multipli elevatissimi sono frutto dell’euforia del mercato che ha interessato un settore, quello del lusso, che è stato l’unico a crescere mentre la maggior parte delle quotate italiane ha sofferto pesantemente la crisi. Stando alla banca dati S&P Capital IQ nell’ultimo anno gli utili delle società del lusso sono cresciuti in media del 25 per cento. La Borsa ha apprezzato questi tassi di crescita e comprato a piene mani. Tra i migliori titoli del 2013 spiccano Poltrona Frau (+140%) e Yoox (146%). Quest’ultima, la cui capitalizzazione ha superato quota 1,7 miliardi di euro (175 volte gli utili) dal prossimo 23 dicembre farà il suo ingresso nell’indice Ftse Mib delle società a maggior capitalizzazione e liquidità. Usciranno Diasorin e Parmalat, gruppo che fattura 12 volte tanto Yoox.
@24finanza