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 2013  dicembre 17 Martedì calendario

CARCERE DURO PER I MAFIOSI, OVVIAMENTE SI FA PER DIRE


I magistrati avevano messo delle cimici nell’area dove Totò Riina prendeva l’aria nel carcere milanese di Opera dove è ristretto con l’art. 41-bis, cioè praticamente blindato, senza contatti né con l’esterno né con altri detenuti. Ciò nonostante, Riina poteva liberamente conversare con un altro pericoloso esponente della malavita organizzata. E dalle registrazioni, i pm ambrosiani hanno capito che Riina stava organizzando un attentato devastante che avrebbe fatto fuori il pm di Palermo, Nino Di Matteo, in occasione della sua visita a Milano per partecipare al processo sulle trattative Stato-Mafia.
Di fronte a questi fatti, il vicepremier e ministro dell’interno, Angelino Alfano, ha fatto bene a prendere una posizione risoluta e pubblica. Egli infatti non ha esitato a dire: «I boss sappiano che, se provano a far uscire informazioni dal carcere, lo Stato è disposto a indurire ulteriormente la detenzione» che, per loro, è già molto dura. Alfano poi ha detto che «ogni attacco ai magistrati è un attacco allo Stato». Una posizione di questo tipo è giusto che sia presa: ma adesso si attendono i fatti. Primo: un’inchiesta che accerti come mai due boss mafiosi detenuti in base all’art. 41-bis, abbiano potuto passeggiare assieme nell’ora d’aria. Secondo: riaprire subito il carcere di massima sicurezza dell’Asinara che, prima di ospitare i mafiosi col 41-bis, aveva ospitato i più irriducibili delle Br, quelli che si erano macchiati dei peggiori delitti e che erano disposti a tutto perché non avevano nulla da perdere.
Tale carcere fu chiuso, tenetevi forte, per «motivi ecologici». Non a caso, quella sciagurata decisione fu presa mentre il ministro Giovanni Conso, centrosinistra, decideva (dice di sua sponte, senza avvisare nessuno) di eliminare centinaia di 41-bis. Una decisione che, oggettivamente, rispondeva alle attese dei mafiosi e sulla quale si fece un grosso polverone fino a che si riuscì a far capire che l’eliminazione del 41-bis era dovuta a Berlusconi. Quando fu chiaro che essa invece fu una scelta del centrosinistra, non se ne parlò più. Il problema, per certi ambienti (molto vasti e molto influenti) non è neutralizzare i mafiosi ma far fuori B. Se B. non c’entra la battaglia non gli interessa.