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 2013  dicembre 17 Martedì calendario

QUANTI PAPA’ INGOMBRANTI NELLO SPORT

A volte sono i padri a esser difficili. Più dei figli. Succede, anche nello sport. Messi non è il primo gran campione a cui succede. Papà ingombranti, invadenti, imbarazzanti da cui fuggire. A volte mariuoli di cui vergognarsi, quando non addirittura delinquenti. Mary Pierce, che ha vinto Australian Open del 1995 e Roland Garros del 2000, già nel 1993 aveva assoldato un bodyguard per difendersi dal genitore Jim. Uno che era stato in carcere negli Stati Uniti, che l’aveva quasi schiavizzata per far di lei la campionessa che è diventata. E che ai tornei era solito distinguersi non esattamente per ragioni edificanti. Al Roland Garros del 1993 fu espulso e conseguentemente escluso da tutti i tornei Wta. Non così strano, dal momento che durante i match era solito urlare: «Mary, kill the bitch». Uccidi la puttana. Dove il gentile complimento era rivolto all’avversaria di turno. E non va sottovalutato che sempre nel 1993 il signor Jim fu aggredito (si parlò anche di accoltellamento) a Latina da una guardia del corpo della moglie (e madre di Mary). Del resto di padri bizzarri e con inquietanti tendenze schiaviste nel tennis ce n’è una lunga serie. Dal celeberrimo Richard Williams, che in confronto ad altri risulta persino innocuo, a Emmanuel Agassi, papà di André. Basterà ricordare del «Drago», l’infernale macchina lanciapalle da lui ideata per allenare il figlio. Chi ha letto Open ricorderà: «Mi sparava 2500 palle al giorno, 17.500 a settimana, un milione all’anno». Ma almeno lì non scendiamo nel penale.
Babbo è inquisito
Come invece è accaduto in certi casi attorno al calcio. In cui i campioni non sono coinvolti direttamente, casomai solo imbarazzati. Tipo quando, un paio d’anni fa, il signor Thomas Wayne Rooney sr., papà di Wayne, insieme a zio Archie fu coinvolto in un caso di calcioscommesse. Il tutto a Liverpool, dove la scena dev’esser vivace, visto che nel 2008 Paul Gerrard, padre di Steve, fu accusato di aver assoldato un gangster per zittire un altro malvivente che minacciava il figlio. Niente però in confronto a quel che ha fatto Neville (sic) Neville. papà dei fratelli Phil e Gary . Il quale lo scorso marzo, a 63 anni, ha molestato una signora a cui aveva dato un passaggio. E’ stato condannato giusto ieri. Da noi si sa di Giuseppe Sculli, anche se nel suo caso il parente scomodo è il nonno, Giuseppe Morabito, detto u tiradrittu , boss di ’ndrangheta. Ma a ben vedere è ben più snaturato Marc O’Hair, padre del golfista Shawn, che del figliolo disse: «In lui ho sempre visto un bene da cui trarre profitto». Shawn non gli parla da anni. Jimmy Piersal, esterno dei Boston Red Sox negli anni 60, finì in manicomio, lui ha sempre detto per colpa di papà John che lo ossessionava. Ci hanno fatto un film, con Anthony Perkins: Fear Strikes out, da noi «Prigioniero della paura». E infine Patrick Roy, portiere, star della Nhl che dal 2005 al 2009ha allenato i Quebec Remparts, di una lega minore. Dove il portiere era il figlio Anthony. Un giorno la telecamera lo ha colto mentre gli ordinava di picchiare un avversario. Adesso Anthony fa il musicista.