Andrea Tarquini, La Repubblica 15/12/2013, 15 dicembre 2013
SÌ DELLA BASE SPD ALLA MERKEL TANTE DONNE NEI MINISTERI CHIAVE UNA TURCO-TEDESCA ALL’INTEGRAZIONE
BERLINO — Una donna, per la prima volta nella Storia tedesca, sarà ministro della Difesa, comanderà ammiragli e generali. Un’altra donna diverrà la prima figlia di migranti, nel caso turchi, di fatto influente minoranza etnica, chiamata all’incarico di Staatsminister (un grado tra il ministro senza portafoglio e il sottosegretario) per l’integrazione dei migranti. Un terzo almeno del governo sarà rosa, quante o più di prima ma in incarichi di maggior peso. Grazie all’accordo tra Angela Merkel e la Spd “migliorista” di Sigmar Gabriel, la Repubblica federale si avvia a una legislatura di stabilità con un volto moderno da Frauenrepublik, repubblica delle donne. La lista dei ministri sarà nota tra poche ore, ma siti online tv e radio già diffondono indiscrezioni. Il sì della base Spd al Koalitionsvertrag,
l’accordo di governo tra il più antico e forte partito di sinistra del mondo e il centrodestra di ‘Angie’, ha sbloccato la situazione.
Vittoria del leader socialdemocratico che sale di rango e ruolo, ma anche ennesimo successo per Angela Merkel: la “donna più potente del mondo” ha il terzo mandato quadriennale da cancelliera, entra nella Storia sulla scia di Konrad Adenauer e Helmut Kohl. E soprattutto, sarà fortissima, nel nuovo esecutivo, la presenza femminile: molte donne in dicasterichiave, secondo l’intesa bipartisan che “Siggi” Gabriel e “Angie” avevano raggiunto dall’inizio. Per la prima volta nella Storia tedesca appunto una donna – Ursula von der Leyen, Cdu, artefice con Merkel della svolta a sinistra del suo partito – sarà ministro della Difesa. E Aydan Oezoguz, socialdemocratica, figlia di migranti, erediterà da una esponente politica democristiana la responsabilità dell’integrazione dei migranti nel rispetto di valori costitutivi multiculturali.
Non è finita: altre donne-star della politica tedesca entrano nel “team Merkel-Gabriel”, preferite a colleghi maschi. Manuela Schwesig, giovanissima leader Spd nell’ex Ddr quindi “fanciulla dell’Est” come fu la Merkel, va al ministero della Famiglia, Andrea Nahles – socialdemocratica anche lei, ieri massimalista oggi pragmatica – assume il dicastero del Lavoro, Barbara Hendricks, sempre Spd, l’Ambiente, la democristiana Johanna Wanka il ministero
senza portafoglio alla Cultura.
La suspense che pesava da giorni sugli establishment e sui mercati in tutta Europa si è sciolta nel primo pomeriggio di ieri, quando un Sigmar Gabriel raggiante ha annunciato il suo successo alle primarie: non è bastato l’invito a votare no di Günter Grass, né la fronda dei massimalisti. Quasi il 76 per cento ha detto sì alla Grande coalizione. «Da tempo non ero così fiero di essere socialdemocratico, questa è una festa della democrazia», ha detto Gabriel. Che sarà superministro dell’Economia.
Proprio da Angela Merkel ieri pomeriggio sono arrivate le prime felicitazioni a Gabriel: adesso i “quasi amici”, come i media li chiamano qui evocando un recente bellissimo film, hanno la legislatura in mano. «Ottimo risultato, adesso cominceremo in corsa a lavorare insieme», ha scritto la cancelliera a “Siggi”. Lavorare insieme, assistiti da due veterani come Wolfgang Schaeuble (Cdu) confermato alle Finanze e Frank-Walter Steinmeier che torna agli Esteri. E tutto all’ombra del volo delle donne in politica sopra Berlino.