Giampaolo Visetti, La Repubblica 15/12/2013, 15 dicembre 2013
IL CONIGLIO DI GIADA ARRIVA SULLA LUNA PECHINO FESTEGGIA LA CORSA ALLO SPAZIO
PECHINO — Ad un passo dal diventare la prima potenza sulla terra, la Cina arriva sulla luna per lanciarsi alla conquista dello spazio. Un passaggio di consegne non solo simbolico, dopo che la seconda metà del Novecento è stata segnata dalla corsa celeste di Usa e Urss. La spinta economica è passata dall’Occidente all’Oriente e anche la ricerca avanzata trova oggi nel socialismo di mercato di Pechino l’investitore più ricco e illuminato. Denaro, scienza e riconoscimento politico del nuovo ruolo globale: si spiega così il lungo applauso con cui i leader comunisti, ripresi in diretta tv, alle 21.12 locali hanno accolto ieri l’allunaggio morbido della sonda “Yutu”, lanciata in orbita il 2 dicembre dal razzo “Lunga Marcia” partito dalla base di Xichang. Il robot “Coniglio di giada”, sganciato dalla navicella “Chang’e 3”, ha toccato il suolo lunare nella Baia degli Arcobaleni, il punto migliore per mantenere i contatti con la base durante i tre mesi in cui esplorerà dune e crateri, alla ricerca di elementi utili per l’industria civile e per lo sviluppo delle armi.
Sono passati 37 anni dall’ultima missione di una sonda russoamericana sulla luna, 41 dall’ultimo astronauta sul satellite: al di là dei dati che il robot cinese potrà raccogliere, l’impresa di Pechino interrompe la ritirata dell’uomo dai viaggi nello spazio e inaugura quella che si annuncia come l’“era della Cina” nell’universo. Già nel 2007 e nel 2010 sonde cinesi erano state in orbita attorno alla luna per preparare lo sbarco di ieri, salutato dalla propaganda con toni epici. Coniglio di giada,
hanno spiegato i responsabili del programma spaziale cinese, ha il compito di aprire la via alla quarta navetta, che nel 2017 dovrà riportare sulla terra campioni di suolo lunare. Sarà l’ultima prova, prima che nel 2025 Pechino mandi sulla luna i suoi primi astronauti, 66 anni dopo lo storico sbarco di Armstrong e Aldrin. Nell’equipaggio è annunciata anche una presenza femminile, che consentirà a Pechino di conquistare il record della prima donna sulla luna. La Cina però, assieme all’India, pensa già a Marte, convinta che in un futuro non troppo lontano le materie prime dell’industria bellica e hi-tech arriveranno da altri pianeti. Rispetto all’epopea della prima passeggiata lunare americana, sonde e astronauti cinesi oggi sono pressoché soli nel potersi permettere programmi spaziali a lungo termine, basati su componenti nazionali e con obiettivi esclusivamente scientifici.
Il perfetto allunaggio di ieri conferma il sorpasso tecnologico su Usa, Russia ed Europa, ferme per mancanza di fondi. Coniglio di giada ha impiegato 12 minuti per coprire gli ultimi 15 chilometri, si è posata morbidamente nonostante pesi 120 chili e ha cominciato subito a muoversi su sei ruote a 200 metri all’ora, lungo pendenze del 30%, inviando i primi radar nel sottosuolo. I cinesi hanno seguito i primi passi del robot incollati alla tv di Stato, che più volte ha interrotto le simulazioni elettroniche per trasmettere inno nazionale e slogan dei suoi leader, compreso Mao: mai avrebbe pensato che la sua Lunga Marcia rivoluzionaria sarebbe arrivata fin sulla Luna.