MSilvia Nucini, Vanity Fair 11/12/2013, 11 dicembre 2013
Inge Schönthal è sempre stata molto attraente: «Ero piccola, magra, sexy: dicevano che ero un misto tra Audrey Hepburn e Leslie Caron
Inge Schönthal è sempre stata molto attraente: «Ero piccola, magra, sexy: dicevano che ero un misto tra Audrey Hepburn e Leslie Caron. Il mio aspetto mi ha aperto le porte». Con Giangiacomo Feltrinelli non fu amore a prima vista: «Anche se mi ricordo perfettamente come fu quando lo vidi, a una festa ad Amburgo. Stava in un angolo, solo e annoiato. La prima cosa che gli dissi fu che in Italia conoscevo solo Luigi Barzini, la gaffe perfetta: era il secondo marito di sua madre, i rapporti non erano buoni tra di loro. Lui disse: “Oh madonna”. Però poi mi mandò una cartolina da Capo Nord, facemmo una crociera in barca a vela insieme, cominciò così. Era un uomo complicato, timido, arrogante, sapeva tante cose, era appassionato di politica, io non capivo niente». Il loro amore durò quattordici anni: «Ci siamo lasciati per le sue idee politiche. Nel 1969 mi ha affidato tutta la responsabilità della casa editrice e si è dato alla clandestinità. Avevo visto una involuzione in lui. Quando avevamo incontrato Fidel Castro a Cuba, la prima volta, insieme, anche io ero rimasta entusiasta. Ma poi, quando lui ci era andato da solo la seconda volta, era tornato cambiato, per sempre». Da quarant’anni sta con Tomás Maldonado, «un uomo molto rigoroso, una roccia, un grande intellettuale. Un uomo fantastico, mi piace molto. È anche bello». Quando lei non c’è, il figlio Carlo, avuto con Giangiacomo Feltrinelli, chiama Maldonado e gli dice: «Dai facciamo colazione senza la rompiballe».