Andrea Rossi, La Stampa 16/12/2013, 16 dicembre 2013
I TRANVIERI DOPO FORCONI E STUDENTI LA CITTÀ VERSO UN NUOVO ASSEDIO
[due pezzi]
Siete pronti? A una settimana dall’inizio della protesta dei forconi - o comunque li si voglia chiamare - che ha messo in ginocchio Torino, adesso tocca ai lavoratori di Gtt, l’azienda di trasporto pubblico, già protagonisti nei giorni scorsi (ricordate i bus in mezzo agli incroci?) anche se in maniera non organizzata.
Nel giorno in cui il Consiglio comunale comincia a discutere la delibera che mette in vendita il 49 per cento della società, i 5 mila dipendenti si fermano per 24 ore, proprio come due settimane fa. Come prima, più di prima: oggi, oltre a bus, tram e metrò, conviene tenere a mente i punti nevralgici della città per evitare di finire impantanati in un ingorgo da incubo. I lavoratori di Gtt hanno organizzato una mobilitazione in grande stile con lo scopo - dicono - di coinvolgere tutti i torinesi. E dunque sfileranno in corteo. Otto cortei, uno per ciascuno dei depositi in cui vengono ricoverati bus e tram.
Cortei e blocchi
Partiranno alle 9,30 e poi alle 15,30 - cioè al termine delle due fasce di servizio protette - e seguiranno diverse traiettorie. I depositi più grandi sono a Venaria e al Gerbido, circa 850 addetti ciascuno: da Venaria il corteo raggiungerà la stazione Dora e poi corso Giulio Cesare fino ad arrivare davanti al Comune; dal Gerbido sfileranno in corso Allamano, puntando forse anch’essi su Palazzo Civico. Da piazza Carducci si muoveranno verso il Lingotto, da San Paolo dovrebbero inscenare un girotondo intorno allo stabilimento, da corso Tortona si passerà sul Lungo Stura fino al deposito del Fiocchetto e da lì in Comune. Verso Palazzo Civico punterà anche il concentramento che si radunerà in piazza Bernini attraverso corso Francia, Porta Susa, via Cernaia e via Pietro Micca. «Sfileremo senza blocchi », garantiscono i sindacati. Di sicuro c’è che i cortei manderanno in tilt il traffico. Per alleggerire la situazione il Comune ha deciso di sospendere la Ztl.
Le fasce protette
È una certezza. Il dubbio riguarda invece le fasce di garanzia: i mezzi dovrebbero funzionare dalle 6 alle 9 e dalle 12 alle 15 (da inizio servizio alle 8 e dalle 14,30 alle 17,30 per l’extraurbano e le ferrovie Torino-Ceres e Pont-Rivarolo-Chieri). I sindacati hanno assicurato che verranno rispettate, ma ancora ieri sera sono state convocate alcune assemblee spontanee di lavoratori, dove più d’una voce ha proposto il blocco selvaggio.
La vendita
Il punto di ritrovo per tutti sarà il Comune dove verso le 15 comincerà la discussione sulla vendita, che avrà il via libera probabilmente mercoledì. Clima teso fuori ma anche dentro il palazzo, dove alla maggioranza retta dal sindaco Fassino potrebbe mancare qualche voto: da Sel, a qualche singolo del Pd da sempre perplesso, come perplesso (anche lui da sempre) è l’assessore ai Trasporti Lubatti.
Alla stessa ora si apriranno le buste con le offerte per l’acquisto del ramo parcheggi di Gtt. La base d’asta è 33 milioni, il canone annuo 15. L’incognita riguarda i privati che presenteranno un’offerta. Con un piccolo giallo: nei giorni scorsi alcuni hanno chiesto una proroga al termine per consegnare le offerte, ma Gtt non l’ha concessa.
Andrea Rossi
«SIAMO DISPERATI MA LA NOSTRA PROTESTA NON VIOLERÀ LA LEGGE»–
Salvatore Monaco, della Faisa-Cisal, primo sindacato tra gli autisti Gtt, sarà un altro lunedì di passione?
«Noi non c’entriamo nulla con i forconi. Noi rispettiamo le regole. Certe forme di protesta non sono nel nostro Dna anche se pure noi siamo disperati, come dimostrano le assemblee spontanee dei lavoratori negli ultimi giorni. E lotteremo fino all’ultimo».
Con quali metodi?
«Tutti quelli legali. A cominciare dai controlli sullo stato di sicurezza dei mezzi e sul rispetto del codice della strada».
Come scusi?
«Proprio così. Con i tagli degli ultimi anni noi autisti siamo in perenne affanno: se il bus arriva in ritardo al capolinea saltiamo la pausa o viaggiamo più veloci. D’ora in poi non daremo più nessun aiuto all’azienda: rispetteremo fermamente i limiti di velocità, le pause, controlleremo rigidamente i mezzi prima di entrare in servizio, limiteremo al minimo gli straordinari».
Il Comune non cambierà idea.
«Peggio per loro. Noi andiamo avanti. Roma e Napoli hanno aziende di trasporto indebitate e hanno deciso di risanarle; Gtt è in utile, è la seconda migliore azienda d’Italia e la vendiamo. Come possiamo accettarlo senza dare battaglia?».
[A. ROS.]