VARIE 16/12/2013, 16 dicembre 2013
APPUNTI PER GAZZETTA - IL BOOM IN BORSA DI MONCLER
REPUBBLICA.IT
MILANO - Remo Ruffini, presidente e amministratore delegato di Moncler, entra ufficialmente nel club ristrettissimo dei miliardari nel giorno del debutto dell’azienda dei piumini a Piazza Affari. Ha preso l’azienda dalla bancarotta, l’ha risollevata e oggi, con un debutto-boom sugli scambi, può dire che la quota dell’azienda nelle sue mani supera il miliardo di valorizzazione. In avvio di giornata, il titolo Moncler (segui in diretta) non ha fatto prezzo per eccesso di richieste, segnando un livello teorico di 14,65 euro, il 40% in più di quello iniziale a 10,2 euro. A Ruffini sarebbe bastato infrangere la soglia di 12,4 euro per entrare nel novero dei miliardari. Al livello teorico di prezzo, sopra 14 euro, la capitalizzazione di Moncler risulta balzata oltre 3,5 miliardi di euro, contro i 2,55 iniziali. Considerando che a fine anno gli utili sono previsti leggermente al di sotto dei 100 milioni, basta poco per capire che tratta a un livello che non si trova altrove, neanche in settori dai multipli ancor più generosi. Ruffini non ha messo in vendita alcuna delle azioni che compongono il suo 32%.
Foto: debutto show
Gremita la sala della Borsa che sta salutando il successo dell’esordio della matricola più attesa del 2013.
Oltre ai vertici di Moncler, al presidente di Borsa italiana, Massimo Tononi, e all’ad Raffaele Jerusalmi, ci sono investitori, azionisti e banchieri: da Alessandro Profumo, presidente di Mps, e Pier Francesco Saviotti, ad del Banco Popolare, a Maurizio Tamagnini del Fondo strategico italiano, dal finanziere Giovanni Tamburi a Marco De Benedetti di Carlyle. "Emozione e soddisfazione prevalgono questa mattina - ha detto Jerusalmi - l’offerta è stata coperta oltre 31 volte per la parte istituzionale e 14 volte per il retail e questo ci dà la misura del successo di questa quotazione". Il numero uno della Borsa ha reso onore al percorso intrapreso da Ruffini, sottolineando la capacità sua e del suo team di "costruire una società con ritmi di crescita incredibili".
"Entriamo in Borsa con rispetto e serietà", ha detto dal suo canto Ruffini, presidente e amministratore delegato di Moncler. Ruffini è stato accolto da un’inedita standing ovation di banchieri e investitori al suo arrivo sul palco allestito a palazzo Mezzanotte per la cerimonia di debutto alle contrattazioni. "Abbiamo avuto idee che hanno portato risultati - ha aggiunto - e abbiamo avuto coraggio".
Alla fine del collocamento, la richiesta per le azioni Moncler ha superato 27 volte l’offerta per la quotazione. "L’offerta si è conclusa con successo lo scorso 11 dicembre 2013, con richieste per complessive 2.087.871.624 Azioni da parte di 66.764 richiedenti e una domanda complessiva che ha superato di circa 27 volte il quantitativo di azioni offerte", ha dichiarato ai tempi la società dei piumini. "In base alle richieste pervenute nell’ambito dell’offerta globale di vendita sono state assegnate 76.820.000 azioni a 7.512 richiedenti".
Alla luce dell’andamento dell’operazione, nessuna azione è stata sottoscritta dai membri del consorzio per l’offerta pubblica o dai membri del consorzio per il collocamento istituzionale in conseguenza degli impegni assunti. Guardando la sola domanda degli investitori retail, al prezzo di 10,20 per azione, questa ha superato di oltre 14 volte il quantitativo delle azioni offerte al pubblico indistinto in Italia, per un controvalore complessivo di oltre 989 milioni di euro.
L’esordio a Piazza Affari è stato accompagnato da una lunga fila di domande da parte di fondi e altri grandi investitori, dagli Usa all’Asia passando per l’Europa, con una domanda ripartita in misura equilibrata fra le tre aree geografiche; partecipazione massima anche da parte delle società del lusso. Secondo quanto appreso a margine della cerimonia di quotazione, riporta l’Ansa, tra i soci Vip che hanno comprato azioni del gruppo dei piumini ci sono anche Ferragamo, Zegna, Loro Piana, Bernard Arnault di Lvmh e il patron di Diesel Renzo Rosso. Come investitori istituzionali risultano anche i fondi sovrani del Qatar, Singapore, Cina e Abu Dhabi.
CORRIERE DELLA SERA DEL 3 DICEMBRE
Cresce l?appetito di Qatar Holding per il Made in Italy: dopo Valentino e l?offerta formale per il 20% di Versace (insieme al Fondo strategico italiano), l?Emirato ha prenotato circa il 4% del capitale Moncler, con un investimento di un centinaio di milioni. Ma è forte anche l?interesse dagli Usa: da qui arrivano finora oltre un terzo degli ordini; circa il 10% fa capo ad investitori del resto del mondo; il rimanente è diviso a metà tra Regno Unito e Europa continentale. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Ferraino Giuliana
Pagina 34
(03 dicembre 2013) - Corriere della Sera
CORRIERE DELLA SERA DEL 1° DICEMBRE
ANTONIA JACCHIA
MILANO ? Il lusso ha un debole per la Borsa. E viceversa. In un certo senso sono complementari. In tempi di globalizzazione le aziende della moda (anche medie) guardano al mercato finanziario per trovare quelle risorse necessarie a sostenere lo sviluppo internazionale conditio sine qua non per bilanci in crescita. Gli esempi «illustri» che le hanno precedute fanno scuola. Sfidando tra l?altro mercati finanziari in ginocchio per la crisi. Prada ha fatto il suo ingresso alla Borsa di Hong Kong nel giugno 2011: da inizio anno a oggi il titolo ha più che raddoppiato il suo valore passando da circa 35 dollari di Hong Kong ai 74,95 di venerdì scorso. Salvatore Ferragamo e Brunello Cucinelli sono le case history che Borsa Italiana continua a mostrare come i suoi fiori all?occhiello: con una performance del titolo nell?ultimo anno del 69,86% per la maison fiorentina (ipo fine giugno 2011) mentre la «crescita garbata» tanto cara all?imprenditore umbro segna un +91,79%. Ora sta scaldando i muscoli Moncler il cui collocamento iniziato giovedì 28 novembre terminerà l?11 dicembre. E il debutto dei piumini a Piazza Affari è previsto per il 16 dicembre. Un obiettivo mai accantonato dal presidente e azionista Remo Ruffini, che dal 2011, da quando l?Ipo era stata rinviata per l?ingresso nel capitale del fondo Eurazeo, ha sempre dichiarato di credere nella Borsa. Il flottante iniziale sarà del 26,7% che salirebbe al 30,7% in caso di esercizio integrale dell?opzione greenshoe. Il lotto minimo è fissato in 500 azioni e il prezzo di collocamento è compreso in una forbice da un minimo di 8,75 a un massimo di 10,20 euro. L?attenzione da parte dei risparmiatori sulla società guidata da Ruffini (che nei primi nove mesi dell?anno ha confermato il trend di crescita con ricavi a 388,6 milioni di euro, +17,5% e l?utile a 54,9 milioni) è alta. Il 10% dell?offerta è destinato a investitori istituzionali italiani e stranieri e sembra che sia stata già interamente coperto. Ruffini, creatore della griffe, diventerà il primo azionista con il 31,9%. A cedere quote saranno i tre fondi di private equity: Eurazeo che scenderà al 23,3% dal 45%, Carlyle al 7,13% dal 17,7% e Progressio all?1,29% dal 4,99%. Resterà invariata la quota del del top manager Sergio Bongiovanni (0,25%). E il 2014? Sono quattro o cinque le maison che si stanno organizzando per la quotazione a Piazza Affari nel primo semestre del 2014. L?amministratore delegato di Borsa Italiana, Raffaele Jerusalmi, è convinto che il listino milanese abbia «tutte le possibilità per diventare il mercato di riferimento del lusso» non solo made in Italy ma internazionale. Intanto Borsa Italiana ha messo a punto il progetto Elite per insegnare alle imprese come crescere a livello internazionale, come mettere in ordine e rendere trasparenti i propri conti in modo da farsi apprezzare da eventuali investitori. Tra i «banchi di scuola» anche Domenico Menniti, amministratore delegato di Harmont & Blain. Il marchio del bassotto ha di recente deliberato un amento di capitale per favorire l?ingresso di un nuovo socio in un percorso di consolidamento che dovrebbe portare alla Borsa alla fine del 2016.Già 15 anni fa Versace progettava la quotazione (e fusione con Gucci). Operazione sfumata a causa della tragica scomparsa del fondatore. Oggi la Medusa ritorna a quel disegno, progettando dapprima la cessione di una quota del 20% e l?ingresso di un nuovo socio per arrivare alla Borsa con una taglia più robusta. E a quanto dicono i rumors dopo Prada è Furla, la griffe bolognese della pelletteria di lusso, a guardare a Hong Kong. Per il momento nessuna conferma dalla società dei Furlanetto concentrata nell?apertura di 100 nuove boutique in Cina in tre anni.
ILSOLE24ORE.IT
Il Sole 24 Ore Radiocor) - Milano, 16 dic - Debutto da record per Moncler a Piazza Affari, dove il titolo del gruppo dei piumini non riesce a fare prezzo. Attualmente, il titolo segna un prezzo teorico di 14,65 euro, un rialzo di oltre il 40% rispetto ai 10,2 euro a cui era stato fissato il prezzo dell’Ipo (che era gia’ nella parte alta della forchetta).
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Sul resto del listino l’attenzione è su Moncler, che non delude le attese e in avvio di contrattazioni balza del 40% teorico a 14,65%. Dopo un’Ipo che ha raccolto una domanda 27 volte l’offerta il gruppo dei piumini non riesce a fare prezzo al debutto sull’Mta già al prezzo più alto della forchetta, 10,2 euro.
“I più bei nomi della moda italiana sono nostri soci”, ha commentato il numero uno Remo Ruffini, a margine della cerimonia di quotazione di Moncler. Ruffini ha spiegato che la ripartizione delle azioni è stata effettuata dalle banche ma “distribuendo i titoli in tutto il mondo: un terzo sono andati a investitori europei, un terzo a investitori asiatici e un terzo a investitori statunitensi”.
Secondo fonti prossime all’operazione di collocamento di Moncler hanno sottoscritto le azioni la famiglia Ferragamo, la famiglia Zegna, la famiglia Loro Piana, Renzo Rosso patron della Diesel e anche il francese Bernard Arnault, il numero uno del colosso mondiale della moda Lvmh. Si sono poi aggiudicati azioni Moncler tutti i fondi sovrani del mondo: dal fondo della Cina a quello di Singapore, fino al fondo di Abu Dhabi e del Qatar.
WWW.LIBEROQUOTIDIANO.ITI piumini Moncler all’esordio in borsa col boom. Superata la prima metà della sua seduta inaugurale, il titolo guadagna il 40,69 per cento a 14,35 euro per azione, con il prezzo delle azioni fissato a 10,2 euro dopo un collocamento da record (in apertura arrivato a 14,40 euro). Nell’azionariato si trovano grandi nomi della moda italiana e internazionale, oltre che i più importanti fondi sovrani esteri: tra i sottoscrittori del titolo spiccano Salvatore Ferragamo, Ermenegildo Zegna, Loro Piana, Renzo Rosso di Diesel e Bernard Arnault, numero uno di Lvmh. Tra i fondi sovrani, sono entrati in Moncler quelli del Qatar, di Singapore, di Abu Dhabi e quello cinese.
MONCLER WIKIPEDIA
Moncler è un’azienda tessile specializzata in abbigliamento invernale. Moncler è stata fondata nel 1952 da René Ramillon, artigiano di attrezzature da montagna francese, a Monestier de Clermont.
Indice
1 Storia
2 Collezioni
3 Collaborazioni
4 Distribuzione
5 Note
6 Collegamenti esterni
Storia
Il nome Moncler, brand di abbigliamento fondato nel 1952 da René Ramillon (fabbricante di articoli da montagna), è l’acronimo di Monestier de Clermont, località francese (nei pressi di Grenoble) dove l’azienda è stata fondata.
All’inizio Moncler produce sacchi a pelo imbottiti, un unico modello di mantella foderata con cappuccio e tende con struttura telescopica e copertura esterna. Sono in particolare queste tende robuste e funzionali a incontrare maggiormente il favore del pubblico, interpretando una richiesta legata al nuovo e diffuso fenomeno sociale delle vacanze.
I primi piumini Moncler vengono ideati e prodotti nel 1954 per proteggere dal freddo gli operai che li indossano sopra la tuta da lavoro nel piccolo stabilimento di montagna. Il primo a notarli e ad intuirne le potenzialità è il francese Lionel Terray, alpinista di fama mondiale ed amico di René Ramillon. Terray sarà una figura chiave nella storia della Maison francese: infatti proprio sotto la sua spinta e la sua consulenza, Moncler mette a punto la prima linea specializzata per l’alpinismo in alta quota, "Moncler pour Lionel Terray". Tutti i nuovi articoli vengono messi alla prova nel corso di varie spedizioni e progressivamente perfezionati.
I piumini Moncler vengono scelti per equipaggiare grandi spedizioni:
1954 spedizione italiana sul Karakorum, culminata nella conquista della seconda vetta più alta del mondo, il K2, da parte di Achille Compagnoni e Lino Lacedelli
1955 spedizione francese che raggiunge la cima del Makalu, monte che appartiene alla catena dell’Himalaya
1964 Moncler è fornitore ufficiale delle spedizioni in Alaska organizzate da Lionel Terray
Nel 1968 Moncler è fornitore ufficiale dell’équipe nazionale francese di sci alpino durante i Giochi Olimpici Invernali che si tengono a Grenoble. Questo importante evento segna un cambiamento nel logo Moncler: il Monte Eguit, che si erge alle spalle del villaggio, viene sostituito dall’amato galletto.
Nel 1972 è la stessa squadra francese di discesa libera a richiedere una nuova e decisiva variante del piumino: non più la versione "doppia", ma un singolo capo che risulti più maneggevole, leggero e adatto ai requisiti di una competizione agonistica. Denominata inizialmente "Huascaran" e in seguito "Nepal", con l’aggiunta di spalline in pelle per appoggiarvi gli sci senza danneggiare il tessuto, questa versione più flessibile e confortevole del piumino precorre l’odierno Moncler. L’impatto positivo del nuovo piumino è accentuato dal fatto che proprio in quegli anni si assiste al decollo del turismo della neve, destinato a diventare ben presto un fenomeno di massa a tutti gli effetti.[3]:
Negli anni Ottanta il piumino con le sue impunture e il suo effetto "verniciato", declinato in colori abbaglianti, fa il suo ingresso in città.[4] Significativo in questo senso l’incontro con la stilista Chantal Thomass, che collaborerà con l’azienda fino al 1989, rivisitando il look del piumino classico.
Nel 1992 Moncler diventa un brand italiano, grazie ai veneti di Pepper Industries, che poi lo cedono alla società Finpart.[5]
Nel 2003 il brand viene acquisito dall’imprenditore Remo Ruffini (attuale presidente e direttore creativo dell’azienda), che in seguito introdurrà la strategia del piumino globale.
Nel 2008 il gruppo Carlyle rileva una quota aziendale pari al 48%, mentre a Ruffini rimane il 38%.
Nel 2011 primo azionista dei piumini diventa il fondo francese Eurazeo (45%); Ruffini resta il secondo azionista (scendendo però dal 38 al 32%), mentre il gruppo Carlyle riduce la propria quota dal 48 al 17,8%.[6]
Sempre nel 2011 Moncler è al centro di alcune polemiche, a seguito della sua richiesta di bloccare l’accesso agli utenti italiani a 493 siti e domini contenenti il marchio.[7][8]
Nel 2013 l’azienda viene quotata presso la Borsa di Milano.
Collezioni
Moncler propone interpretazioni inedite del concetto di piumino, che da tempo è entrato a far parte integrante anche delle proposte dei luxury brand, mentre i confini del marchio si sono allargati fino a comprendere la stagione estiva.
Lo spirito Moncler viene esplicitato in diverse collezioni:[9]
Moncler (1952) è la linea principale (o brand core); offre capispalla, e accessori per donna e uomo.
Moncler Gamme Bleu (2009) è una sofisticata collezione maschile affidata allo stilista americano Thom Browne; offre capi maschili dal taglio sartoriale, fatti a mano con tessuti di alta qualità.
Moncler Gamme Rouge (2006) è una collezione couture, disegnata da Giambattista Valli. Le creazioni Moncler Gamme Rouge giocano con i volumi, osano con le proporzioni, scoprono effetti sofisticati con preziosi ricami e lavorazioni manuali. La collezione è stata firmata dal 2006 al 2008 da Alessandra Facchinetti.
Moncler Grenoble (2010) è una collezione che reinterpreta gli stili del passato, dando un taglio contemporaneo sia agli indumenti da sci sia a quelli per il dopo-sci, così come ai capi per la quotidianità metropolitana. Moncler Grenoble prende il nome dalla città di montagna dove è nata l’azienda.
Moncler Enfant (2009) è la linea bambino, offre capi ed accessori bebè, baby e junior fino ai 14 anni.
Collaborazioni
Moncler ha collaborato negli anni con diverse aziende e designer, firmando collezioni o prodotti limited edition:
Fendi (2006) - Con l’azienda italiana firma la borsa "Spy Moncler", versione in piumino della celebre borsa, disponibile in rosso o nero e venduta a 2.100 $[10]
Comme des Garçons - Con l’azienda giapponese firma la linea "Comme des Garçons’ Moncler 365"
Moncler V (2010-2011) - Edizione speciale maschile della linea principale, disegnata da Hiroki Nakamura. La collezione aveva per oggetto capi d’archivio degli anni cinquanta/sessanta, reinterpretati in chiave moderna. Moncler V ha preso il nome dalla Visvim, brand di cui Nakamura era direttore creativo
Mykita - Con l’azienda tedesca, Moncler firma la linea di occhiali "MYKITA & Moncler", con i modelli "Lino" e "Achille"
Rimowa (2012) - Moncler ha scelto Rimowa per una personalizzazione della valigia simbolo dell’azienda tedesca, la "Topas Stealth". Con Moncler, il bagaglio must-have guadagna un’anima soffice con la fodera trapuntata Moncler e alcuni accessori in duvet
Distribuzione
Moncler viene commercializzato in tutto il mondo presso i retailer più prestigiosi, così come nelle sofisticate boutique indipendenti delle località sciistiche più esclusive.