Fabio Narducci, La Gazzetta dello Sport 16/12/2013, 16 dicembre 2013
PELLEGRINI, LA DIVINA DEL NUOTO CON VISTA RIO 2016
C’è la divina e poi c’è il resto del nuoto. Nel presepe di fine d’anno del nuoto azzurro brillano dodici medaglie ma poi quando c’è da portare a casa l’oro, per scalare il medagliere, il nome da spendere è sempre quello di Federica Pellegrini. Nulla da togliere agli altri, men che mai a Marco Orsi che con la quinta medaglia personale trascina all’argento la 4x100 mista e ci permette di chiudere gli Europei in vasca corta di di Herning con il quarto bilancio di sempre. Ma poi noi osservatori e tutti i nuotatori non possiamo che inchinarci davanti alla regina di Spinea che ancora una volta ha sorpreso anche se stessa. Forse nei 200 stile libero, dove diventa la prima donna di sempre a raggiungere il traguardo dei quattro ori nella rassegna, poteva pensare di mettere a bilancio l’oro ma neanche nei sogni più sfrenati poteva pensare di ottenere un tempo così.
Anche per chi segue il nuoto districarsi fra tempi in lunga e corta, costumoni e costumini non è facile. Ma l’1’52”80 di ieri (non fatevi ingannare dal fatto che è soltanto la quarta prestazione italiana di sempre) ha un punto di riferimento molto chiaro: l’1’51”17 (ancora adesso record mondiale in vasca corta) con cui la Pellegrini aveva vinto la stessa gara nel 2009 a Istanbul prima di concedersi tre anni di parziale disimpegno dalla competizione. Quella prestazione, ottenuta ai tempi d’oro di Federica, era stata ottenuta con i body high-tech che secondo gli statistici regalavano in questa gara 2 secondi. Come dire che l’azzurra, definitivamente in ripresa con la cura Lucas, ha stabilito il record mondiale sulla distanza.
La Pellegrini, che non ama particolarmente le statistiche si è limitata a dire: «Erano anni che non scendevo sotto l’1’53”». Ma anche lei sa che, dopo averci già stupito nella stessa gara con l’argento a sorpresa nei Mondiali di Barcellona, ieri ha messo un altro mattone non solo verso gli Europei estivi di Berlino ma, a più lunga scadenza, verso una conferma d’oro nell’Olimpiade di Rio a cui mancano, in fondo, solo tre anni. Nel 2016 miss Pellegrini avrà 28 anni, Missile Franklyn (la più pericolosa rivale di oggi), solo 21, ma noi preferiamo puntare sull’esperienza. Basti pensare, restando agli Europei in corta, che la prima partecipazione di Fede (senza medaglie) risale al 2003, quindi sono 10 anni che nuota in queste acque. Della sua gara preferita a Herning, oltretutto, non resta impresso solo il tempo ma anche la sua capacità di gestirla come al gatto col topo con le rivali: non si è preoccupata della fuga della russa Veronika Popova che per metà percorso ha nuotato sotto il mondiale ma ha atteso come sempre l’ultima vasca per piazzare l’allungo decisivo incurante del tentativo di rimonta della francese Bonnet. Ormai Fede nuota da sola.