Filippo Facci, Libero 14/12/2013, 14 dicembre 2013
I MILITI NOTI
Se ti processano per falso, peculato, associazione per delinquere e traffico internazionale di droga (mica cavoli) e poi ti condannano in appello soltanto a 4 anni, beh, forse c’è qualcosa che non quadra, o meglio: fai pure conto che ti abbiano assolto, perché forse in un altro paese - un paese in cui giudici e pm avessero meno vicinanza corporativa - ti avrebbero assolto e basta. È capitato ieri al generale dei carabinieri Giampaolo Ganzer, ex comandante dei Ros (mica cavoli) ed ennesimo protagonista della guerra che le procure hanno dichiarato al corpo investigativo più prestigioso del Paese: l’importante, ogni volta, è che gli accusati siano di nome altisonante, che abbiano conseguito risultati straordinari e soprattutto che abbiano catturato bizzeffe di mafiosi e terroristi. Basti pensare al generale Mario Mori, al colonnello Sergio De Caprio in arte Ultimo, ora al generale Ganzer per il quale la procura aveva chiesto 27 anni e, in primo grado, ne aveva ottenuti 14, prefigurando che al vertice della sua carriera questo «traditore per smisurata ambizione» si fosse messo a smerciare droga per ragioni appunto di carriera. Una condanna assurda al punto che Glanzer - il quale, secondo la legge, avrebbe dovuto essere sospeso dal servizio - è sempre rimasto tranquillamente in carica perché tutti i governi del centrosinistra e del centrodestra (persino quelli tecnici) gli hanno sempre rinnovato ogni fiducia. Qualcuno temeva che questo, a Milano, potesse costituire un’aggravante.