Chiara Beria Di Argentine, La Stampa 14/12/2013, 14 dicembre 2013
L’UOMO CHE HA SCOPERTO LA BELLEZZA SOTTO IL BURQA
«A Kabul, un anno fa», racconta Luca Lo Presti, «ero al corso di ginecologia che abbiamo organizzato per migliorare le condizioni d’igiene e di salute delle nostre donne. Una signora si alza il burqa e mi chiede: “Perché non ci fate anche un corso di bellezza?”. Ottima idea! Grazie alla Paul Mitchell, un’azienda di prodotti cosmetici, ho trovato 2 parrucchiere di Padova e Pistoia che sono venute con me a Kabul a insegnare il mestiere. Oggi abbiamo le prime 12 diplomate: una signora ha già aperto un negozio in città, un’altra in un paesino sperduto. Fichissimo! Le donne afghane hanno una forza micidiale; giorno dopo giorno fanno la loro rivoluzione perché vogliono esistere».
Capelli lunghissimi raccolti in una coda, sguardo magnetico, Lo Presti è il presidente-fondatore di Pangea, la onlus che, creando programmi di microcredito, ha ridato speranza a 7 mila donne in Afghanistan (Pangea opera anche in India; in Italia si occupa di violenza su donne e bambini). Urgono soldi per l’asilo che a Kabul, dal 2012, accoglie un centinaio di bimbi mentre le loro mamme sono ai corsi di formazione professionale e alfabetizzazione organizzati dalla onlus? Lo Presti e il suo staff s’inventano un mercatino con begli oggetti d’artigianato e gli intensi ritratti del fotoreporter Ugo Pannella.
«Ho raccolto 15 mila euro, per qualche mese andiamo avanti! L’asilo ci costa 40 mila euro l’anno ma non potevamo non aprilo: sono state le donne del nostro progetto - tutte poverissime, vedove con famiglie numerose - a non volere che i loro figli stessero più in strada. Microcredito non significa dare un piccolo prestito. I soldi (da 120 a 500 euro da restituire in un anno) sono solo un oggetto; l’attenzione è per la persona e il suo mondo. Hai una idea per avviare una piccola impresa? Ci fidiamo e t’insegniamo anche a leggere, a far di conto. Per i tuoi figli sarai un buon esempio, non li manderai più a mendicare ma potrai curarli, farli studiare. Con queste donne seminiamo pace».
Altro che i miliardi di dollari promessi da ong e cooperazione! «Fogne, strade. Manca tutto», denuncia Luca che parla, invece, con ammirazione di Alberto Cairo da tanti anni a Kabul per la Croce Rossa internazionale. «Dal 2008 la situazione dei diritti umani è peggiorata. “Non ve ne andate”, ci dicono terrorizzati gli amici afghani. Alla signora responsabile per Pangea del distretto numero 1 di Kabul ho chiesto: “Cosa faresti se tornassero i talebani?” Mi ha risposto: “Lavorerei più di prima”. Ci siamo abbracciati, aiutarli non è follia è amore».
Una lunga strada ha portato Luca fino a Kabul. Figlio di Mariano, immigrato a 16 anni a Milano dalla Sicilia («Un esempio mondiale! E’ entrato in Cariplo come uomo delle pulizie ed è andato in pensione da dirigente») Luca porta le cicatrici anche fisiche di chi è cresciuto a Quarto Oggiaro, periferia violenta della metropoli. A 14 anni per aiutare la famiglia già lavora; diplomato odontecnico diventa un affermato «oral designer» e guadagna assai bene rifacendo il sorriso a ricchi clienti. Bella casa, auto, avventurosi viaggi con la sua compagna. «Trekking, treno, autostop. Da Venezia all’India siamo stati ovunque!».
E’ nello studio di un dentista che una signora vedendolo leggere delle poesie curde gli chiede cosa fa per aiutare quella disperata gente. Sensi di colpa. Luca entra come volontario in Amnesty; presto, diventa responsabile per il sud Asia della sezione italiana. Dopo una disastrosa esperienza in Romania dove cerca di salvare 260 bambini di un orfanotrofio («Un fallimento, una pagina di dolore inesauribile») Lo Presti nel 2002, tra le Torri Gemelle e i bombardamenti in Afghanistan, decide di dare nuove priorità alla sua vita. Regala lo studio al socio e fonda Pangea. «Mio padre mi prese per pazzo! Ho iniziato il circuito del microcredito con mille euro che mi ha dato la mia ex compagna e mamma di nostro figlio, Elia».
La vita riparte da una donna. Sul sito di Pangea ci sono varie proposte -costano 25 euro 10 galline, 40 euro un’ecografia, 25 euro un kit scolastico - per aiutare le coraggiose donne afghane a conquistare un futuro di dignità e diritti. C’è molta bellezza sotto i loro burqa.