Maria Laura Rodotà, Io Donna 14/12/2013, 14 dicembre 2013
NIENTE ROSSETTO, SIAMO SOLDATI
Non spaventatevi. Il problema non viene presentato come italiano (non in Parlamento, non nei dibattiti televisivi, di sicuro); coinvolge invece l’esercito americano. E le sue sale operatorie. E qualche ufficio. Tutti posti dove – pare – essere troppo carina e troppo curata può stroncare la carriera. Alcune giovani femministe si stanno preoccupando. Altre la liquidano come una polemica (auto)promozionale. Certo alcune cose sono successe.
Per dire. Il caporale Kristine Tejada – di stanza in Iraq – è stata criticata da un colonnello donna Lynette Armhart, – con delega alle pari opportunità – per essersi fatta fotografare in divisa, in azione, perfettamente truccata. Armhart è stata trasferita; la controversia è partita. Il giornale online femminista-pop Jezebel, molto letto dalle ragazze, l’ha difesa: “Se il chirurgo che vi deve operare si presentasse in microgonna, top scollato e tacchi a stiletto, non ditemi che non vi verrebbe qualche dubbio sulla vostra scelta del chirurgo”.
Intanto aumentano i casi di dipendenti licenziate perché troppo carine. Intanto la Corte Suprema dell’Iowa ha accolto le istanze emotive di un dentista che aveva cacciato una bella infermiera. Intanto resiste il comma 22 femminil-sociale: “Devi essere bella per essere considerata, ma la tua bellezza verrà usata contro di te”, ha scritto Chloe Angyal del sito Feministing. com (ma a guardarsi allo specchio in una mattina d’inverno e di recessione, anche le belle pensano non le riguardi, si sa).