Fiorenza Sarzani, Io Donna 14/12/2013, 14 dicembre 2013
PARCHEGGI VIOLENTI
Chi parcheggia l’auto in doppia fila rischia una condanna penale. Rappresenta un clamoroso precedente la decisione del giudice di Roma che ha inflitto due mesi di reclusione a un uomo che aveva “chiuso” con la propria vettura quella del vicino. Perché oltre alla multa, per la prima volta si è deciso di contestare al proprietario del veicolo il reato di “violenza privata”. E d’ora in poi molti altri automobilisti rischiano di subire la stessa sorte.
Accade nel 2008. L’uomo, 60 anni, arriva sotto casa e vaga per diverso tempo alla ricerca di un posto. Alla fine, stremato, decide di lasciare l’auto davanti ad altre macchine. “Se qualcuno deve uscire, suonerà il clacson e la sposterò” pensa. In realtà la mattina successiva il vicino che deve andare al lavoro comincia a suonare per liberare la propria vettura. Ma non ottiene risposta. Dopo un’ora di attesa va via. Prende lo scooter per raggiungere l’ufficio. Però decide di regolare in altro modo i conti. E così presenta una denuncia penale. Cinque anni dopo il giudice ritiene che sia stato vittima di un vero e proprio abuso.
L’impossibilità di utilizzare la propria vettura nel momento in cui ne aveva bisogno – questa è la motivazione – ha rappresentato una violenza che non può essere risarcita con una semplice contravvenzione e dunque il proprietario dell’auto lasciata in seconda fila deve scontare due mesi e pagare un indennizzo di 2.000 euro. La pena è stata sospesa, la condanna rimane e adesso tutti gli automobilisti sono avvisati.