Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2013  dicembre 14 Sabato calendario

LE RAGAZZE FANNO BENE


Tacchi alti ma non troppo: il 31% di donne (record) in Parlamento sta cambiando il volto di Camera e Senato. Fanno battaglie politiche, si scontrano su materie come il femminicidio, trovano intese bipartisan su temi come l’omofobia, hanno stili e idee diversi, ma nuovi. Nei palazzi del potere, a differenza che in tv, colombe e pitonesse sono in ombra. Ed emergono volti che è ora di conoscere meglio. Maria Elena Boschi, 32 anni, Pd. La deputata renziana arriva da Montevarchi, provincia di Arezzo. Al suo esordio in Parlamento ha dato subito battaglia in commissione Affari Costituzionali, su temi cari alla corrente del sindaco, come il finanziamento pubblico dei partiti. L’eloquio da avvocato nei talk show e le scarpe leopardate alla Leopolda l’hanno messa al centro della scena. Lei sembra starci benissimo. Tanto che Berlusconi, dopo averla vista battagliare in tv contro Daniela Santanchè, ha ordinato ai suoi talent scout: «Voglio un partito di giovani tutti come lei. Trovateli».
Annagrazia Calabria, romana di Fregene, deputata Forza Italia. È in parlamento dal 2008, quando - giovanissima - si innamorò della “rivoluzione liberale” del centrodestra. Né falco né colomba, un tempo vicina ad Alfano, nella svolta è rimasta fedele a Berlusconi, tenendosi però parecchi passi indietro rispetto ai pasdaran. Pensa a fare la coordinatrice dei Giovani Azzurri, è convinta che il suo partito debba ripartire da lì. A chi la accusava di essere stata illegittimamente catapultata nelle liste del Piemonte alle ultime elezioni, aveva risposto serafica: «Mi odiano perché sono giovane e bella, soprattutto le donne».
Pina Picierno, 32enne di Santa Maria Capua Vetere, si è laureata in Comunicazione con una tesi sul linguaggio di De Mita. Deputata pd dal 2008, è tanto battagliera nelle campagne anticamorra quanto in quelle interne al partito (basta un’occhiata al suo account Twitter per scoprire che non le manda a dire a nessuno). Si era parlato di lei per la presidenza della Commissione Antimafia, ma la vecchia guardia non si dà per vinta. E nel frattempo, presenta una proposta di legge dopo l’altra: sulla giornata nazionale del servizio civile e del volontariato dei giovani, per un fondo di rotazione in favore delle associazioni che lottano contro criminalità organizzata.
Paola Taverna, 44 anni, capogruppo dei 5 Stelle in Senato. Era impiegata un laboratorio di analisi cliniche, sembra più a suo agio con rime e arringhe in romanesco. Considerata talebana” per la fedeltà al verbo Grillo- Casaleggio, si è guadagnata l’incarico di capogruppo quando si è scagliata contro i dissidenti a suon di «Lasci interviste e fai er politico sapiente/ me e pe’ troppi ancora sei poco più gnente». Dopo le polemiche su Berlusconi («una statua di cera, un giorno je sputo») e la prima proposta di legge individuale (lo screening neonatale le malattie metaboliche, da garantire con il Sistema Sanitario Nazionale), conquistato la folla del V Day di Genova, dove il popolo grillino le ha tributato un’accoglienza da rockstar.