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 2013  dicembre 14 Sabato calendario

MARINIO, IMPERATORE DI CAPUT MUNDI

Lo chiamano già Marine perché sbarca dappertutto. Ignazio Ma­rino è un sindaco d’asporto che ha pre­so alla lettera la missione di Roma Ca­put Mundi. È sindaco da pochi mesi ma quanto viaggia. Ieri, per esempio, era a New York ad accompagnare la statua Galata Morente (non grattate­vi) mentre Roma bruciava per gli scon­tri. Il neosindaco italoamericano Bill de Blasio però non l’ha voluto riceve­re. Poche settimane prima, mentre si approvava il bilancio della Capitale, era in Turchia per un convegno medi­co, durante gli scontri con gli antagoni­sti era in Polonia, frequenta i campi di sterminio. Ha in programma visite in Azerbajan, Emirati e Arabia Saudita; partirà appena a Roma succede qual­cosa. Viaggia più del Papa anche se non deve benedire Urbi et Orbi. Ripen­so ai massacri mediatici di Alemanno: eppure quando a Roma nevicava lui non fuggiva in Brasile ma si faceva ve­dere a spalare (poi passava Fiorito col suv della Regione e gli rovinava il pu­pazzo). Marino non si limita come i sindaci romani caserecci all’endosco­pia locale ma segue la via dei Cesari e va alla conquista del mondo. È la mis­sione imperiale di Roma. Tutte le stra­de portano via da Roma. Ora ha trova­to in America un mecenate di estrema destra per restaurare i monumenti; pecunia non olet, diceva un suo colle­ga imperatore. Ma mentre lui è in tour tra le Cleopatre e le Gallie d’oggi, qual­cuno a Roma, a sinistra, cerca di com­missariarlo. Pompeo Crasso Zingaret­to, per esempio. Marino rischia di fini­re ai Castelli romani suoi omonimi. Anvedi ecco Marinooo...