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 2013  dicembre 11 Mercoledì calendario

Damien Hirst come un Adriano Olivetti contemporaneo? Non si può mai dire, con Hirst. Perché il personaggio è un tipo che ama stupire

Damien Hirst come un Adriano Olivetti contemporaneo? Non si può mai dire, con Hirst. Perché il personaggio è un tipo che ama stupire. Ma questa volta pare qualcosa di diverso dalle sue solite provocazioni, gli squali in formaldeide, le mucche squartate e le farfalle che scandalizzano gli ambientalisti. Questo sembra più un progetto romantico, qualcosa di più intimo, anche se è difficile definire "intimo" la costruzione di 750 case su un’area di oltre 75 ettari confinante con Winsham Farm, la fattoria che l’artista più ricco del mondo ha comprato una decina di anni fa a Ilfracombe, paesino sulla costa settentrionale del Devon, nella baia di Bristol, sua città natale. Quindi il luogo è importante. E proprio in questi giorni Hirst e il suo architetto Mike Rundell, della MrJ Rundell & Associates (che nel 2006 ha progettato per Hirst il ristorante londinese Pharmacy) hanno presentato il progetto al comune. Non sono stati ancora resi pubblici i disegni, ma si tratta di una piccola città, con 750 case, una scuola elementare, vari negozi e attività commerciali e anche un centro benessere. Sarà un eco villaggio, alimentato esclusivamente con energia rinnovabile: turbine eoliche sui tetti, pannelli fotovoltaici, illuminazione naturale. Un portavoce di Hirst ha parlato di case "dai prezzi abbordabili" dove "l’artista stesso vorrebbe vivere" e in armonia con il paesaggio della zona: tetti inclinati, bowindows e timpani, tipici delle case di campagna inglesi. Niente di avveniristico o provocatorio, sembra di capire e l’architetto Mike Rundell conferma: "Hirst è orripilato dagli edifici anonimi e senza vita". Ilfracombe è un villaggio vittoriano sulla costa e la campagna inglese è la cosa più conservatrice che uno possa immaginare. Nel 2012 l’artista aveva donato alla cittadina una sua opera. L’idea era di usare l’arte come motore per riqualificare un territorio. Tra mille discussioni un bel giorno sono arrivate le gru e hanno issato proprio sul molo al centro del paese "Verity", una gigantesca donna incinta in bronzo che impugna una spada in segno di vittoria. Nuda e tagliata in sezione, come se fosse una statua di cera della Specola, mostra muscoli e tessuti e il feto nell’utero. Apriti cielo: tutti i benpensanti hanno gridato allo scandalo. Oltraggioso, immorale, bizzarro, osceno, offensivo, disgustoso, grottesco, mostruoso, offensivo per le donne: non c’è stato termine che non sia stato usato dagli anti-Verity. Ma intanto la statua è lì e il sindaco è contento, perché ha portato turismo. I borbottii della provincia sono tornati adesso, con la città ideale. Qualcuno dice che le case "spazzeranno via gran parte della fauna locale". Altri vedono il pericolo di una "città giocattolo" e di un villaggio finto", in stile Truman Show. "Siamo una località balneare, non ci sono buoni trasporti e non c’è gran lavoro qui. Chi le comprerà, tutte queste case?" si chiede David Watts, che guida la pattuglia dei contrari. Hirst non è certo il tipo da ritirarsi per le proteste di qualche contadino. E siccome pare che questa volta non lo faccia per soldi, sarà difficile.