e.f., la Repubblica 13/12/2013, 13 dicembre 2013
QUANDO LA REGINA S’INFURIÒ CON LA SCORTA “STATE ALLA LARGA DALLE MIE NOCCIOLINE”
Si sapeva che è piuttosto parsimoniosa: fa colazione con vecchie tazze spaiate, ordina che le giacche del marito vengano rattoppate, ricorda sempre ai valletti di spegnere la luce quando escono da una delle tante stanze dei suoi reali palazzi e si raccomanda di tenere al minimo il riscaldamento. In uno dei suoi castelli è stata fotografata una stufetta elettrica da quattro soldi. Ma l’ultima sulla regina Elisabetta è che se la prende con gli agenti della sua scorta accusandoli, in sostanza, di rubarle le noccioline. Le arachidi venivano lasciate su appositi piattini per permettere alla sovrana di fare uno spuntino, visto che sembra ne sia particolarmente ghiotta. Trovandoli spesso vuoti, Sua Maestà disse ai suoi collaboratori di intimare ai poliziotti di «tenere alla larga le loro dita appiccicose» dai peanuts riservati alla regina.
La singolare vicenda è emersa nel corso del processo per il Tabloidgate, lo scandalo delle intercettazioni illecite dei giornali di Rupert Murdoch in Gran Bretagna, che vede imputati fra gli altri l’ex amministratrice delegata Rebekah Brooks e l’exdirettore del News of the World Andy Coulson. I dettagli sulla sovrana infuriata per questi “furti” di noccioline sono venuti fuori dall’udienza di ieri: sarebbero stati comunicati nel 2005 da Clive Goodman, all’epoca corrispondente reale del News of the World, allo stesso Coulson, direttore del domenicale chiuso nel 2011 all’apice del Tabloidgate. Apparentemente Goodman aveva ottenuto l’informazione attraverso intercettazioni di telefonini del personale della casa reale e grazie ai suoi rapporti corrotti con membri della polizia. Sembra che Elisabetta arrivò perfino a ordinare che venissero costantemente controllate le coppe con le noccioline, ossessionata dall’idea che gli agenti gliele rubassero.
(e.f.)