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 2013  dicembre 12 Giovedì calendario

A RIO LOTTERÒ PER UN ORO


[Matteo Rivolta]

E il nuotatore del momento, è il prototipo di atleta 2.0, è Matteo Rivolta. Sarà lui a guidare idealmente la squadra italiana agli Europei in corta al via oggi ad Herning in Danimarca. Reduce da un inizio di stagione folgorante che lo ha visto migliorare per quattro volte il primato italiano dei 100 farfalla in corta, Matteo è un atleta in continua ascesa. Esploso nella primavera 2012 con l’oro europeo nella 4x100 mista a Debrecen, nell’aprile di quest’anno ha sgretolato due volte a Riccione il primato italiano in lunga che risaliva all’era gommata. Ai Mondiali di Barcellona di agosto ha centrato la finale, migliorando in semifinale il record italiano in lunga. Ventidue anni, iscritto alla Facoltà di Economia dell’università LIUC di Castellanza, fidanzato (ma vive ancora con i genitori), Matteo è un esempio di come si possa gestire e mettere a frutto il proprio talento. I suoi idoli sono Michael Phelps e Chad Le Clos, è grande tifoso del Milan. Idee chiare sul futuro e nel mirino i Giochi di Rio 2016. «Il sogno è vincere l’Olimpiade, ma il solo fatto di sognarlo ti porta a lavorare duro per arrivarci e forse questo è il senso dello sport».



Rivolta quali obiettivi per questo Europeo in corta?
«Premesso che non sono uno specialista di corta, l’obiettivo in questo Europeo è quello di migliorarmi ancora a livello di cronometro. Per quanto riguarda le medaglie non faccio previsioni».

Quali sono gli avversari europei più temibili oggi?
«In assoluto Steffen Deibler, il tedesco e poi il russo Korotyshkin che è sempre pericoloso in lunga. In corta ci saranno anche altri avversari specializzati nei 25 metri».

Le gare in programma?
«Saranno 50, 100 (oggi le qualificazioni, ndr) e 200 farfalla».

In tre settimane, di recente, ha limato per quattro volte il primato italiano nei 100 farfalla in corta, arrivando all’attuale 50"44. Si può fare di meglio?
«Con il mio allenatore (Gianni Leoni, ndr) pensiamo di sì. Scendere sotto i 50 secondi in vasca corta è l’ambizione che abbiamo».

Europeo di Debrecen 2012 (oro con la staffetta e bronzo individuale), la finale mondiale a Barcellona 2013, i record italiani frantumati nell’ultimo anno. Qual è il segreto?
«Non ci sono segreti, o meglio il segreto è lavorare seriamente, fare tutte le cose a dovere, trovare il giusto mix tra allenamento e componente mentale al momento della gara: così arrivano i risultati».

Da ragazzine la passione per il calcio, che ruolo giocava.
«Centrocampista o attaccante. Comunque un ruolo offensivo».

Poi è arrivato il nuoto e nel nuoto la farfalla. Come ha scelto lo stile?
«Più che altro è stato lui a scegliere me. Mi sono accorto nuotando che mi trovavo a mio agio con questo stile, una vocazione innata».

Il suo allenatore sostiene che lei ha un “intelligenza motoria” molto spiccata.
«E’ vero, sono consapevole che dal punto di vista motorio sono capace di apprendere velocemente, soprattutto se si tratta di aspetti tecnici della nuotata».

Questo Europeo in corta è una prima tappa di un percorso che porta a Rio 2016. Come ha programmato il cammino?
«L’obiettivo finale è sicuramente l’Olimpiade. Gli Europei di Berlino l’anno prossimo e poi i Mondiali in Russia saranno tappe importanti di crescita e di verifica dei miglioramenti fatti».

Rivolta è diventato un pilastro della nazionale e in particolare della staffetta mista. Come vive questa responsabilità?
«Mi fa piacere il fatto di essermi ritagliato uno spazio importante nella Nazionale. Non lo sento come un peso o come una responsabilità, piuttosto è qualcosa che mi gratifica».

A Londra grandi tensioni, com’è il clima oggi in Nazionale?
«Il clima è ottimo, nessuno strascico dopo Londra».

Lunedì prossimo il “suo” Milan sfiderà la Roma. Come vede la squadra di Allegri?
«E’ un momento di transizione, bisogna capire in che direzione andare. E’ ora di riaprire un ciclo. Per quanto riguarda la sfida con la Roma, siamo sfavoriti sulla carta ma non bisogna fare calcoli ed è importante cercare di portare a casa il più possibile in ogni partita».

Qual è il sogno nel cassetto di Matteo Rivolta?
«Il sogno è quello di vincere l’Olimpiade, come tanti altri miei colleghi».

Ed è un sogno realizzabile?
«Per trasformare un sogno in realtà bisogna lavorare con l’intensità adatta a quel tipo di sogno, pensando di arrivare a lottare per realizzarlo. Se poi ci si riesce o meno è importante ma relativamente. Forse questo è il senso dello sport».

Quindi Rivolta non si pone limiti?
«Io gareggio sempre puntando al meglio senza pormi dei limiti. Poi ci sono gli avversari con cui fare i conti».