Sandra Amurri, Il Fatto Quotidiano 12/12/2013, 12 dicembre 2013
IL CONTADINO IN JAGUAR CHE FA IL LEADER: “VIENE GIÙ TUTTO”
Chi sono? Un contadino come mio nonno e mio padre. Ho una compagna e quattro figli, la più grande laureata in Lettere con 110 e lode ha vinto un concorso in Australia, la perderò perché in questo Paese trovano lavoro solo i figli dei politici”. Danilo Calvani , 51 anni, di Pontinia in provincia di Latina, ragioniere mancato per un anno, leader della protesta che come un fuoco sta divampando da Nord a Sud, spiega al Comitato 9 dicembre , che non bisogna confondere con “i Forconi una parte di noi in un rapporto da uno a cento” cui aderiscono “operai, disoccupati, precari, negozianti, autotrasportatori, artigiani, scampati a un suicidio di massa”. Dichiara che il Comitato non è “né di destra né di sinistra” ma per la difesa dei “diritti costituzionali sistematicamente violentati”. E chiede: “Perché loro di che sono, di destra o di sinistra? Mica lo sanno, stanno insieme per divorarci”. All’accusa di affondare le radici nell’estrema destra per via dell’adesione di alcuni elementi di Forza Nuova, risponde: “Falsità, vogliono etichettarci per distruggerci, ma non ci riusciranno. Stiamo crescendo di ora in ora, siamo milioni e milioni, la politica adesso vorrebbe metterci il cappello, tutti ci vogliono incontrare, non se ne parla”. Tra voi, secondo la Questura a Genova, anche pregiudicati. “Quelli stanno sicuramente in Parlamento a spese nostre e pretendono che noi gli impediamo di sfilare e che ce l’hanno scritto in fronte?”. Ma la Jaguar (usata) su cui è salito diretto a Torino è sua? “Ma che dici, io so’ un contadino come ve lo devo dì”. (É di un amico camionista). Lei cosa vota? “Dc, Psi, poi sono finiti tutti in galera, una volta Forza Italia, era meglio che mi cascava la mano e una volta Verdi, ma sono sei anni che non voto più, invece voglio ricominciare a farlo perciò questi che nessuno ha scelto se ne debbono andare”. Ma nel 2009 ad Aprilia era tra i sostenitori della Lega Nord. “E si è rivelato un bluff anche quello, volevano mandare a casa i ladri invece... Mi sono pure candidato a sindaco di Latina con una lista civica, ma non ce l’ho fatta, mi sa che era sbagliato lo slogan: ‘Non ci votate perché non siamo corrotti”’.
NELLA SUA PRIMA uscita pubblica, Calvani sopra al suo trattore chiama a raccolta il “popolo sovrano” per “mandare a casa i parassiti” sventolando il tricolore: “Stiamo reagendo in maniera costituzionale. So’ finiti, li andiamo a prendere tutti a Montecitorio” urla “noi li paghiamo con stipendi milionari, noi siamo titolari di questa azienda Italia che sta fallendo, mandiamoli via e ricominciamo daccapo”. Con le buone o con le cattive, si direbbe, visti gli atti di violenza, le tentate irruzioni nelle sedi della Cgil e non solo. “La violenza non ci appartiene, lo abbiamo chiarito in Questura, chi ha sbagliato deve pagare, anche se noi ci sentiamo responsabili perché la manifestazione era stata indetta da noi e non ci tiriamo indietro, sai cos’è che quando la diga si rompe viene giù di tutto e poi... le nostre famiglie sono state condannate a morte senza processo grazie a un ente incostituzionale come Equitalia, alle tasse disumane per coprire l’evasione fiscale, ai soldi dati alle banche che chiudono i rubinetti solo alle persone oneste”.
IL COMITATO 9 Dicembre, nato in una cella frigorifera, è cresciuto a dismisura. “Noi vogliamo tornare a votare subito. Entreremo presto a Roma, saremo tanti e non ce ne andremo finché non se ne andranno”. Ma ce l’avete anche con il M5S? “Grillo come Berlusconi dice che questo Parlamento è illegittimo, è vero, allora perché non ritira i suoi parlamentari? Urlano, ma restano tutti lì. Noi facciamo i fatti. Ieri camminavo per Genova, ci ho messo ore per fare 100 metri, tutti mi fermavano, mi chiedevano come fare per aderire, tantissimi giovani. Che bello vedere gli italiani rialzare la testa!”. Si sente già un leader, insomma. “Ma che leader, mi sento incazzato, e anche felice perché le persone finalmente si ribellano”. Prossimo candidato, allora? “Ma che dici?” esclama “Io voglio tornare a zappare la terra come ho sempre fatto se Dio vorrà”. Lei è credente? “Sì, questo Papa ci sta ridando la speranza, è un rivoluzionario serio”. Come Che Guevara? “Erano personaggi con un ideale, adesso questi che ideale hanno: truffare, corrompere... Noi siamo per la legalità, la mafia non esisterebbe se non ci fosse l’appoggio politico, è chiaro?”. E di Berlusconi cosa pensa? “Ma per carità, non è decaduto, che ci fa ancora?”. E di Renzi? “Viene dallo stesso terreno, ma non lo condanno come gli altri perché prima voglio vederlo all’opera, però da contadino so che se pianto una patata su un terreno infestato da parassiti quando nasce è figlia di quel terreno, a meno che prima di seminare non l’ho bonificato. La terra insegna la saggezza e questi non sanno neppure che odore ha la terra che li ha messi al mondo. E poi lo sai chi è stato il motore di tutto? Le donne. Loro chiamavano i mariti, i figli a raccolta, questa è la rivoluzione delle donne, senza la loro determinazione noi maschietti non avremmo concluso granché, dai retta a me, a noi neanche ci vedono per capacità e coraggio, viva le donne, viva l’Italia costituzionale”.