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 2013  dicembre 12 Giovedì calendario

ALLARME DEI SERVIZI, NELLA GALASSIA C’È DELLE CHIAIE


L’ANALISI
ROMA C’è il rischio che la protesta dei forconi si moltiplichi in nuovi episodi, dando spazio anche ad azioni violente di gruppo o individuali. Parlerà anche di questa preoccupazione, che gli 007 italiani hanno ben presente, il direttore dell’Aisi, generale Arturo Esposito, che questa mattina sarà ascoltato dal Comitato parlamentare di controllo sui servizi. Chiamato a riferire sui forconi ma pure sul rischio di nuovi attentati mafiosi in Sicilia di cui ha parlato il ministro degli Interni Alfano.
A creare preoccupazione nelle analisi dell’intelligence è la natura composita del movimento, che non ha leader riconoscibili, né rivendicazioni ben definite se non nel caso delle richieste degli autotrasportatori. All’interno di questa galassia «orizzontale» c’è di tutto. Diverse tifoserie ultras, specie nel centro Italia e a nord, i fondatori del movimento dei forconi siciliano che due anni fa bloccò l’isola, ma anche organizzazioni di ultradestra più radicate. Casapound, che a settembre, nel corso della festa romana dell’organizzazione, ha invitato gli attivisti a partecipare al movimento e che, insieme a Forza Nuova, può contare su una organizzazione ben radicata nelle scuole, il Blocco Studentesco. Tra i nomi evidenziati dagli analisti c’è anche quello di Stefano Delle Chiaie, fondatore di Avanguardia nazionale, processato e sempre assolto per le stragi di Bologna e piazza Fontana oltre che per i rapporti coi golpisti sudamericani. Pur non avendo alcun ruolo attivo nelle mobilitazioni di queste giorni, Delle Chiaie sarebbe ancora un punto di riferimento per quella parte di estrema destra che specie nel centro sud Italia prende parte alla mobilitazione. Una galassia variegata dunque, per la quale al momento si esclude l’infiltrazione di veri e propri gruppi di stampo terrorista.
L’ALLARME
Nella relazione di questa mattina, Esposito sottolinerà anche che l’allarme per le mobilitazioni partite lunedì scorso era stato da tempo segnalato al sottosegretario con delega all’intelligence Marco Minniti e dunque al governo, tant’è che in tutte le città attenzionate e in particolare a Torino il Dipartimento di pubblica sicurezza aveva predisposto servizi rafforzati che potessero evitare incidenti violenti. La preoccupazione al momento è concentrata soprattutto sul Nord-Ovest, Liguria e Piemonte, dove le città principali potrebbero trovarsi sotto la pressione da un lato del movimento dei forconi e dall’altro della protesta No Tav intenzionata a non abbandonare la piazza. «Abbiamo voluto - ha spiegato Rosa Calipari membro del Copasir in quota Pd - che il direttore dell’Aisi venisse ad informarci sulla situazione perché il movimento dei forconi può prestarsi a infiltrazioni e manipolazioni».